COMUNICATO
Governo locale e legalità

Regione. Al via il dibattito sul Bilancio 2022

Luca Sabattini (Pd): l’Emilia-Romagna cresce più del resto d’Italia, con gli investimenti pubblici sosteniamo la coesistenza tra sviluppo economico e coesione sociale. Stefano Bargi (Lega): bisogna guardare il Pil pre-2008 non quello precedente alla pandemia, sono stati fatti troppi tagli alla sanità. La soddisfazione dell’assessore Paolo Calvano: coniugati lotta al virus e sostegno alla crescita

Una manovra da 12,8 miliardi, di cui 9,8 per la sanità (+800 milioni) i cui capisaldi sono la pressione fiscale invariata per il settimo anno consecutivo e la conferma di tutte le misure sociali realizzate durante la pandemia, quando, fra le altre cose, la Regione ha previsto ristori pari a 161 milioni a sostegno di cittadini, imprese e territorio. Attenzione ai diritti civili: un milione in più per le donne che hanno subito violenza.

Al via in Assemblea legislativa la discussione sul Bilancio di previsione (e relativo collegato). Dopo l’approvazione del Defr, l’Assemblea è passata a discutere e votare gli altri punti della “manovra 2022” che sono stati presentati dal relatore di maggioranza Luca Sabattini (PD).

Sabattini ricorda come “si stia discutendo l’atto più importante della Regione nella sua attività annuale: è un provvedimento importante per il nostro territorio, perché punta alla coesione sociale e alla crescita. Registriamo con soddisfazione le previsioni al rialzo del Pil per l’Emilia-Romagna, che ci fa ritenere possibile recuperare entro il 2022 i punti di Pil persi a causa della pandemia. Questo è un obiettivo frutto anche delle politiche pubbliche promosse dalla Regione”. Per il futuro, il relatore di maggioranza ha sottolineato l’importanza degli investimenti pubblici come volano per l’impresa. “Vogliamo tenere insieme sviluppo economico e coesione sociale”, spiega Sabattini che ricorda, fra le varie voci di Bilancio, i fondi per il Tecnopolo di Bologna, i Consorzi Fidi, la formazione e la scuola, il sostegno alle borse di studio, la sanità, la cura del territorio partendo dalla casa. E poi ancora: risorse per la telefonia in montagna, sostegno all’agricoltura e alle imprese.

Sabattini sottolinea anche come su alcuni temi si sia arrivati a una condivisione tra maggioranza e minoranza: aumento di un milione di euro per il Reddito di Dignità per l’autonomia economica delle donne vittime di violenza, impegno per potenziare le Case rifugio sempre per le donne vittime di violenza, la conferma dei voucher sportivi per famiglie numerosi e con disabili, l’aumento delle risorse per il sostegno alle persone non vedenti e la conferma dei progetti per le parrucche per i malati oncologici, progetti estesi anche a chi soffre di alopecia.

Critico sul Bilancio, invece, il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) che ha in primo luogo osservato come “siano troppo stretti i tempi del confronto, più stretti anche di quelli limitati del passato e quando c’è contrazione dei tempi c’è contrazione di democrazia”. Netto anche nel merito: “E’ un provvedimento che bisognava migliorare anche ascoltando le proposte delle opposizioni in particolare stanziando maggiori risorse per le imprese e attuando un forte piano di semplificazione burocratica”, spiega Bargi, che ricorda come “emergano difficoltà legate alla sanità: c’è molta incertezza nei numeri di questo importante settore, poi bisognerebbe rendere strutturali gli interventi avviati durante la fase acuta della pandemia, a partire dal potenziamento del personale dei pronto soccorso e del sistema sanitario in generale”. Bargi ha espresso preoccupazione anche riguardo al tema energia, evidenziando come gli aumenti delle bollette stiano spaventando le imprese, perché c’è la paura di non riuscire più a produrre a prezzi sostenibili che si accompagna alla preoccupazione per l’impatto della transizione ecologica: “Soprattutto nel settore della ceramica -spiega- c’è molta preoccupazione e si stanno riempiendo i magazzini di manufatti perché si teme che dopo gli aumenti non si possa più produrre a costi competitivi”. Bargi è netto: “Non stiamo vivendo la crisi da Coronavirus, ma ancora la crisi del 2008 e i tagli alla sanità imposti dal governo Monti applaudito da tanti…Non dobbiamo tornare ai numeri del Pil pre-pandemia, ma a quelli pre-2008. Guarda caso la ripresa c’è stata negli anni in cui il Fiscal Compact è stato sospeso”.

La posizione della Giunta è stata espressa dall’assessore al Bilancio Paolo Calvano che ha tratteggiato gli scenari futuri: “Ci aspetta un 2022 in cui da un lato dovremo proseguire la lotta alla pandemia, dall’altro sostenere la crescita: la Giunta sta facendo politiche di sostegno allo sviluppo”. Poi parole chiare verso il governo: “Ha fatto bene a prevedere nuovi fondi per la sanità, ma nel 2022 ne vanno stanziati ulteriori ed è sbagliato, come prevede il Defr dello Stato, dire che nel 2024 la spesa sanitaria deve tornare ai livelli del 2019 (cioè a prima della pandemia, ndr)”. Calvano ha sottolineato tutte le misure messe in campo per sostenere la crescita economica con investimenti diretti attraverso risorse regionali o utilizzando i fondi europei. Abbiamo previsto 14 milioni di euro per sostenere la legge sull’attrattività economica”. L’assessore ha anche annunciato che la Regione sta valutando di agire per via giudiziaria sul tema “derivati”.

(Luca Molinari)

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