L’obiettivo è quello di assicurare la continuità dei servizi pubblici erogati e l’efficienza e l’economicità dell’attività amministrativa, consentendo l’utilizzo delle graduatorie aperte (a prescindere dai posti messi a concorso) per nuove assunzioni nell’amministrazione regionale e negli organismi collegati (in coerenza con i piani triennali del fabbisogno del personale).
In commissione Bilancio, affari generali e istituzionali è stato avviato l’iter sulle nuove disposizioni della giunta regionale in materia di organizzazione.
Inoltre, nel documento è prevista, per contrastare il precariato, una perimetrazione della platea di coloro (assunti anche in forma cumulativa tra diverse forme di lavoro flessibile presso l’amministrazione regionale o la struttura commissariale per le esigenze del sisma del 2012) che potranno partecipare con riserva alle procedure concorsuali attivate dalla Regione Emilia-Romagna. Garantendo così la possibilità di maturare il requisito dei tre anni di servizio anche a chi ha operato nella struttura commissariale.
Relativamente alle strutture speciali, invece, vengono eliminati per il personale di ruolo assegnato (già in possesso dei requisiti) i vincoli, collegati al titolo di studio, per l’accesso alle categorie giuridiche B, C e D
Da AltraER è stato chiesto di “non penalizzare i lavoratori già oggi più sfruttati, come quelli assunti attraverso le agenzie interinali”.
Da Cinquestelle e Fdi è stato richiesto di “chiarire il reale fabbisogno dell’amministrazione”. Inoltre, i pentastellati, hanno chiesto, sul tema dei concorsi, di “non penalizzare gli interni”.
Dal Misto-Mns la sollecitazione è invece quella di “sentire, in questa fase, anche le organizzazioni sindacali del comparto”.
(Cristian Casali)