COMUNICATO
Governo locale e legalità

Regione. Bilancio, per Pd crescita regionale più alta rispetto a quella nazionale, critiche invece dalla Lega

Un manovra da 12,8 miliardi, di cui 9,8 per la sanità (+800 milioni), pressione fiscale invariata e conferma di tutte le misure sociali realizzate durante la pandemia, la Regione ha previsto ristori pari a 161 milioni a sostegno di cittadini, imprese e territorio. Nel triennio previste spesa per investimenti pari a 1,8 miliardi (817 nel solo 2022) su sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport

Confronto tra le forze politiche sul pacchetto bilancio, ovvero il Defr, il bilancio di previsione e il collegato proposti dalla Giunta e discussi oggi nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.

A sostenere la bontà delle misure proposte dall’amministrazione regionale è intervenuto il relatore di maggioranza Luca Sabbatini (Pd), che ha riferito di quelle che sono le stime sul Pil regionale (che è più alto di quello nazionale), indicando nelle misure anticongiunturali e negli investimenti pubblici regionali i fattori della maggiore crescita emiliano-romagnola rispetto a quella nazionale. Per il futuro, il relatore di maggioranza ha sottolineato l’importanza di utilizzare le risorse pubbliche come volano per investimenti e crescita, l’importanza di proseguire nel corretto utilizzo dei fondi europei, il rafforzamento delle politiche sociali e della sanità pubblica, così come il supporto a turismo, agricoltura, commercio e la copertura al 100% di tutte le borse di studio. Molta attenzione anche al sostegno alla transizione energetica, in modo che non ci siano contraccolpi per il settore produttivo e il mondo del lavoro.

Netta la posizione critica dei relatori di minoranza Maura Catellani (Lega) e Stefano Bargi (Lega). Catellani relativamente alla nota di aggiornamento, ha lamentato la mancanza di elementi importanti, criticando, in particolare, l’assenza di un capitolo specifico dedicato al tema della scuola, mentre Bargi ha parlato di un provvedimento che va migliorato, in particolare stanziando maggiori risorse per le imprese e attuando un forte piano di semplificazione burocratica. Allarme rosso per la sanità: per Bargi c’è molta incertezza nei numeri di questo importante settore e la Giunta deve cambiare la modalità di valutazione della spesa pubblica per rendere strutturali gli interventi avviati durante la fase acuta della pandemia, a partire dal potenziamento del personale dei pronto soccorso e del sistema sanitario in generale. Stessi timori sul tema “caro bollette e caro energia” che spaventano le imprese, timorose di non riuscire più a produrre a prezzi sostenibili e anche preoccupate per l’impatto della transizione ecologica.

Netta la posizione di Simone Pelloni (Lega): “Serve più coraggio per sostenere la ripresa economica anche intervenendo sulle aliquote riducendole”. Pelloni ha poi chiesto un intervento chiaro sul tema Unioni, una verifica chiara degli obiettivi, delle risorse date loro dalla Regione e come vengono utilizzate. Il leghista ha anche bocciato le novità in fatto di figure dirigenziali in sanità: “Non possiamo usare le risorse che abbiamo in più per la sanità per pagare più dirigenti, rischiamo di trovarci con tanti generali e pochi soldati”.

(Luca Molinari)

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