COMUNICATO
Governo locale e legalità

Regione. Direttori generali e delle Agenzie inseriti nella dotazione organica: ok dell’Aula

Via libera dell’Assemblea legislativa alla modifica del testo unico in materia di organizzazione e rapporti di lavoro

Direttori generali e delle Agenzie entrano nella dotazione organica della Regione. L’Assemblea legislativa oggi ha infatti dato il proprio placet al progetto di legge in materia di organizzazione e rapporti di lavoro in Regione. Un progetto di legge che recepisce le indicazioni della Corte dei conti arrivate in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione del 2016.

Con i voti favorevoli di Partito democratico, Lega nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana Gruppo misto (Silvia Prodi), e le astensioni del Movimento 5 stelle, Altra Emilia-Romagna e Misto-Mns, l’Aula ha approvato la modifica, di natura tecnica, della legge.

Durante la seduta è stato approvato anche un ordine del giorno (a firma Stefano CaliandroPaolo Calvano Luca Sabattini) per “definire celermente- ha illustrato il capogruppo Dem Caliandro- l’istituzione del profilo professionale del giornalista pubblico in tutte le strutture della Regione. Il contratto di lavoro giornalistico continuerà a essere riconosciuto fino a che una norma nazionale non dovesse decidere altrimenti”.

Respinto l’ordine del giorno presentato da Silvia Piccinini (M5s) che chiedeva di operare affinché nei processi selettivi per il personale con qualifica dirigenziale di Assemblea e Regione l’esperienza professionale in Regione Emilia-Romagna o gli enti regionali non possa determinare una valutazione con valore o peso superiore di quella acquisita in altre Regioni o relativi enti. “La premialità- ha spiegato Piccinini- deve valere per tutti e non solo per chi ha lavorato dentro queste quattro mura. Si deve dare la stessa possibilità anche a dirigenti di altre Regioni: anche per loro dovrebbero valere queste premialità”.

Approvato invece l’emendamento, a firma Piccinini-Sabattini, che fissa i requisiti per l’inquadramento degli assunti a tempo determinato: “Per l’accesso alla categoria ‘B’- si legge nel testo- sarà necessario aver finito la scuola dell’obbligo e l’eventuale requisito professionale; per l’accesso alla categoria ‘C’ servirà il diploma di maturità; per la categoria ‘D’: il diploma universitario di primo livello o laurea di primo livello o specialistica ed eventualmente l’abilitazione professionale”.

Bocciati un emendamento presentato da Fratelli d’Italia e tre del Movimento 5 stelle.

Contenuto. La modifica al testo unico in materia di organizzazione e rapporti di lavoro nell’Ente regionale rivede il sistema di inquadramento dei direttori generali e dei direttori delle Agenzie regionali assunti con contratto di diritto privato a tempo determinato, i cui posti erano esclusi dalla dotazione organica della Regione. In forza della modifica, queste figure di vertice, saranno ricomprese nella dotazione organica dell’Ente alla stregua dei dirigenti regionali assunti a tempo determinato (ai sensi dell’articolo 18 del testo unico- legge regionale 43/2001).

Fra le altre modifiche introdotte, la più significativa riguarda l’Agenzia regionale per il lavoro, con la previsione, nel caso ne venisse modificato l’assetto giuridico e organizzativo, di trasferire il personale dipendente alla Regione, conservandone posizione giuridica ed economica.

Il dibattito. Il relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) ha rimarcato: “Gran parte delle modifiche che vengono apportate alla legge sono aggiornamenti normativi. Il cuore di queste è quello che riguarda i direttori generali e delle Agenzie che entrano nella pianta organica della Regione. Le modifiche uniformano la situazione all’interno dell’Ente anche per quanto riguarda le strutture speciali”.

Mentre dai banchi del Carroccio Stefano Bargi (Lega) ha affermato: “Non ravvisiamo perplessità particolari su questo progetto di legge. E’ un provvedimento che incontra anche il nostro favore”.

Più critico Giancarlo Tagliaferri (Fdi): “Si è aspettato due anni per apportare le modifiche per far in modo che gli effetti di queste sconfinassero nella prossima legislatura. Questa norma vuole rendere impossibile a una nuova, possibile, maggioranza di assumere altri dirigenti fino al 2023, data di scadenza dell’ultimo contratto dirigenziale a tempo determinato”.

Dai banchi della Giunta l’assessore Emma Petitti ha sottolineato la direzione intrapresa in fase di lavoro: “Abbiamo attualizzato la Legge regionale 43, puntando alla semplificazione dei processi, eliminando i doppi adempimenti. Ci siamo allineati con le procedure dell’Assemblea e mi pare importante sottolineare il fatto che abbiamo concordato tutto il percorso con la Corte dei Conti”.

(Andrea Perini)

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