COMUNICATO
Governo locale e legalità

Regione. Gibertoni (Misto): “Non ratificare accordo su educazione con Egitto, viola i diritti umani”

“La commissione Bilancio aveva dato il via libera nell’aprile 2020, ma la giunta si rese dell’errore a maggio e sospese il provvedimento. In quel Paese gravi e ripetute violazioni”

La Regione non ratifichi l’accordo con il Fondo per lo sviluppo dell’educazione dell’Egitto.

Giulia Gibertoni, capogruppo del Gruppo Misto, in un’interrogazione chiede alla giunta di “non avvallare le incontrovertibili gravissime e continuamente ripetute violazioni dei diritti umani universali, in atto ancora oggi in Egitto, evitando la ratifica del sopra citato Accordo di collaborazione, nonché, mettendo in atto tutte le azioni ed attività che possano richiamare l’attenzione su quanto accade ancora oggi in Egitto”.

La consigliera ricorda come l’accordo di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna della Repubblica italiana e il Fondo per lo Sviluppo dell’Educazione della Repubblica Araba d’Egitto affiliato al Consiglio dei Ministri Egiziano, per lo Sviluppo della Cooperazione nel Campo delle Politiche Educative e Formative, aveva “incredibilmente” ricevuto il parere favorevole della commissione Bilancio il 29 aprile 2020. Un mese dopo, però, in Aula “la Giunta regionale ha compreso l’errore compiuto ed ha deciso di chiedere la sospensione dell’esame di questo provvedimento rinviandolo in Commissione”.

Gibertoni ricorda i casi dell’uccisione di Giulio Regeni – e della mancata collaborazione delle autorità egiziane con la magistratura italiana che chiedeva il domicilio di quattro agenti dei servizi egiziani per l’indagine in corso – e anche quello di Patrick Zaki. Nel settembre 2021, continua la consigliera del Misto, Amnesty International ha denunciato che “le autorità egiziane hanno dato vita alla Sndu (Strategia nazionale sui diritti umani) per celare l’incessante violazione dei diritti umani, pensando di poter prendere in giro il mondo in vista della Cop 27. Ma la cruda realtà della grave situazione dei diritti umani non può essere ridisegnata con un’azione di marketing”.

(Gianfranco Salvatori)

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