La Regione Emilia-Romagna riconosca e valorizzi il contributo operativo e tecnologico delle associazioni che impiegano droni nelle attività di Protezione civile, alla luce del crescente utilizzo di tali tecnologie in ambito emergenziale. E’ la proposta di Marco Mastacchi (Rete Civica) che interroga la giunta per chiedere di istituire un tavolo tecnico permanente presso la Protezione civile regionale, finalizzato al coordinamento tra le associazioni che operano con droni e le altre realtà associative coinvolte nelle attività di Protezione civile.
“L’obiettivo -ha chiarito Mastacchi- è quello di definire un protocollo operativo unico per l’ingaggio e l’intervento, volto a garantire omogeneità, efficacia e tempestività nelle operazioni sul territorio. Dal 2018 -ha poi ricordato il consigliere- è attiva, all’interno del sistema nazionale di Protezione civile,
l’associazione Rescue drones network odv (Rdn), che si configura come una
rete operativa di pronto impiego di droni, a supporto delle attività di soccorso e prevenzione in contesti di emergenza ordinaria e straordinaria come la ricerca di persone disperse, supporto in emergenze sanitarie, vigilanza del livello dei fiumi, mappatura di aree. Nel 2020 è stata costituita la sezione regionale Emilia-Romagna di Rdn, con sede operativa a Campogalliano (Modena), che ha svolto, negli anni, numerose attività operative e addestrative. Il sostegno regionale a progetti pilota per il monitoraggio delle fragilità territoriali è fondamentale per rafforzare la prevenzione e la sicurezza del territorio. Questi progetti permettono di sperimentare tecnologie innovative, come i droni e la fotogrammetria, per rilevare tempestivamente criticità strutturali e ambientali”.
Per queste ragioni Mastacchi ha presentato l’atto ispettivo con il quale chiede, inoltre, “di sostenere progetti pilota, analogamente a quanto avviato con l’Unione del Sorbara, per il monitoraggio delle fragilità territoriali, estendendo tali sperimentazioni ad altri contesti critici del territorio regionale, al fine di costruire una rete di sorveglianza diffusa, supportare i Comuni meno attrezzati, promuovere la collaborazione tra enti e associazioni e migliorare la capacità di risposta alle emergenze”.
(Lucia Paci)


