Voto favorevole, in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli, al progetto di legge “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo”. Il relatore di maggioranza è Marco Fabbri (Partito democratico), mentre quello di minoranza è Maura Catellani (Lega). Il testo approderà in Assemblea legislativa per il voto definitivo.
Il progetto di legge (33 articoli) abroga o modifica – in ottemperanza del principio della semplificazione e dell’efficacia delle norme – le leggi regionali, o articoli di esse, in diversi settori: edilizia, trasporti, sanità, partecipazione, terzo settore, paesaggio, cultura, economia. Un lavoro di “pulizia” e semplificazione dell’ordinamento. La semplificazione normativa ha portato in dieci anni all’abrogazione di 342 leggi regionali, 10 regolamenti regionali, 148 disposizioni normative. La sburocratizzazione avviene attraverso la Sessione europea con il Refit, il programma periodico di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione della Commissione europea, che intende fare in modo che le leggi dell’Unione europea producano gli obiettivi che si prefiggono a un costo minimo, a vantaggio dei cittadini e delle imprese.
In commissione Bilancio – dopo che le altre commissioni hanno espresso il parare favorevole – è arrivato il disegno di legge che riguarda articoli di legge che regolano diversi settori, fra cui economia, cultura, parità, territorio, trasporti. Per la sanità, la relatrice Catellani, con un emendamento, ha chiesto l’abrogazione dell’articolo 24 della legge 9 del 2018 su finanziamento, programmazione e controllo delle aziende sanitarie e gestione sanitaria accentrata. Il relatore di maggioranza Fabbri ha giudicato l’emendamento inammissibile, mentre la relatrice di minoranza ha replicato che questo avrà ripercussioni sul voto del pacchetto sanità e anche sul voto finale in Aula.
Presentando questo punto, l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, aveva spiegato che si trattava della composizione per il conferimento di incarichi di direzione di struttura complessa (Irrccs) che prevede, oltre al direttore sanitario, anche il direttore scientifico. Inoltre, ci sono altre modifiche rese necessarie “dalla sostituzione del Piano delle performance con il nuovo strumento del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao)”.
La relatrice di minoranza, Catellani, aveva replicato che la modifica dell’articolo relativo alle commissioni che decidono le nomine nelle strutture complesse “toglie la trasparenza che era garantita dalla casualità dovuta al sorteggio. Finora erano 4 persone, un presidente e tre consiglieri. Con l’inserimento del direttore scientifico si hanno tre interni e due esterni e la maggioranza resta così sempre interna”.
(Gianfranco Salvatori)