L’assegnazione al Centro Enea di Frascati del progetto di sviluppo del reattore a fusione nucleare Divertor Tokomak Test (DTT) non ha scoraggiato la Regione Emilia-Romagna, che aveva sostenuto con forza la candidatura del centro Enea del Brasimone, nell’Appennino bolognese. Insieme alla Regione Toscana e agli enti locali del territorio che ospita il centro di ricerca, la Regione ha stretto un accordo con Enea per collaborare alla valorizzazione, in chiave di sviluppo strategico del sistema regionale, di un’eccellenza più conosciuta e apprezzata all’estero e in Italia che a livello locale. Per questo la commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha convocato in audizione il Responsabile del Centro ricerche Enea del Brasimone, Mariano Tarantino.
“Il Centro, punterà su due filoni di attività di ricerca e sviluppo: il primo finalizzato a elaborare progetti a supporto della realizzazione del reattore DTT, in stretta collaborazione con il Centro Enea di Frascati; il secondo teso alla messa a punto di progetti sulle tecnologie innovative che abbiano immediate ricadute per il mercato, il settore industriale e l’occupazione nonché per il sistema territoriale, locale e regionale” ha riferito Tarantino. Sentiti anche in via preliminare i nostri partner storici nella ricerca e gli stakeholder regionali – ha aggiunto il responsabile del centro – siamo al lavoro per definire la griglia di proposte da sottoporre al Gruppo di lavoro – composto da Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana, Enea ed enti locali del territorio – per la scelta strategica dei progetti da sviluppare.
In sede di dibattito è intervenuto Andrea Galli (Fi), che, sottolineando come l’esclusione del Centro del Brasimone dall’assegnazione del progetto per il reattore DTT da parte di Enea sia da imputarsi principalmente a problemi infrastrutturali, ha chiesto se i problemi siano a carico delle infrastrutture del Centro, di quelle del territorio o di entrambe.
Silvia Piccinini (M5s), oltre a sollevare il problema delle carenze infrastrutturali, ha domandato quale potrebbe essere il volume di finanziamenti necessari ad attivare i nuovi progetti e se sia possibile organizzare una visita istituzionale della commissione al Centro del Brasimone.
Michele Facci (Misto-Mns) ha richiamato l’attenzione sulle ricadute occupazionali legate alla rivalorizzazione del Centro, invitando Enea a fare il possibile per migliorare il rapporto col territorio.
Igor Taruffi (Si), in merito alle possibili nuovi sinergie tra Enea Brasimone e sistema territoriale, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento degli enti locali.
Stefano Caliandro (Pd), nel ricordare come la valorizzazione del Centro sia uno degli obiettivi strategici della Regione, ha auspicato che anche il nuovo governo rivolga attenzione e risorse finanziarie a Enea Brasimone.
Il Responsabile Mariano Tarantino ha risposto che le infrastrutture del Centro sono eccellenti e che l’impegno sarà di sfruttarle al meglio in chiave di sostenibilità economica e ambientale. Anche quelle del territorio sono efficienti – ha aggiunto – vanno semplicemente utilizzate al meglio. In tema di fondi, Trantino ha evidenziato come per i progetti innovativi serviranno fondi europei, fondi pubblici e contributi di partner industriali, la cui gestione richiederà, verosimilmente, la creazione di un consorzio misto pubblico-privato e le cui ricadute occupazionali sono al momento stimate in 70 unità direttamente impegnate nel Centro e un indotto di svariate centinaia. Infine, riguardo alla richiesta di effettuare una visita istituzionale al Brasimone, Tarantino si è detto molto favorevole, in quanto rappresenta un’occasione per far conoscere cos’è e cosa fa il Centro, nell’ottica di superare i pregiudizi e gli stereotipi sul nucleare.
(Luca Govoni)