Secondo gli organi di informazione, un’indagine condotta dal Noe (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) e dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Brescia avrebbe portato alla luce un flusso di rifiuti, provenienti da Campania e Lazio, gestiti tramite procedure apparentemente legali, ma, in realtà, smaltiti illegalmente in Piemonte e Lombardia. Questo sistema avrebbe fruttato almeno 10 milioni di euro, un imprenditore, considerato il fulcro del sistema, sarebbe stato arrestato e numerose persone sarebbero indagate, fra le quali risulterebbero anche alcuni dipendenti di Herambiente, società del gruppo Hera.
Lo riporta Daniele Marchetti (Ln) in un’interrogazione presentata in Regione, nella quale chiede alla Giunta “quali controlli vengano effettuati sui rifiuti provenienti da altre regioni e conferiti in impianti gestiti da Herambiente nella provincia di Bologna e se si possa escludere un utilizzo degli impianti regionali per lo smaltimento di rifiuti provenienti da traffici illeciti come quello citato”.
(Luca Govoni)