La recente chiusura dell’inceneritore di Ravenna è al centro di un’interrogazione di Andrea Galli (Forza Italia). Il consigliere spiega che “con lo spegnimento dell’inceneritore vi sarà un incremento del conferimento dei rifiuti negli altri impianti regionali di smaltimento e, di conseguenza – aggiunge – dei tassi di inquinamento negli altri territori con la possibilità di arrecare danni ambientali non uniformemente distribuiti”.
Galli chiede quindi alla Regione quali siano “le motivazioni che hanno portato alla decisione di chiudere l’inceneritore di Ravenna” e chiarire “dove verranno conferiti i rifiuti, indicando in quali inceneritori verranno inviati, le rispettive quantità e tipologie”.
Sembra infatti, aggiunge il consigliere, che “i rifiuti non differenziati e speciali verranno conferiti nell’inceneritore del Comune di Modena, che diverrà così la principale struttura di smaltimento del territorio provinciale, regionale e nazionale”. Il consigliere ricorda che l’inceneritore di Modena ha già avuto nel 2009 un raddoppio delle capacità di smaltimento annuale dei rifiuti a 240 mila tonnellate di cui 50 mila di rifiuti speciali e, oltretutto, nel comune di Modena, precisamente in Via Caruso, è allocata una delle più grandi discariche della nostra regione”. In più, “nell’ultimo anno vi è stato il superamento di 10 mila tonnellate di rifiuti speciali rispetto alla capacità di smaltimento prevista”.
Sarebbe stato più opportuno, suggerisce Galli, “adottare un piano per la riduzione progressiva del conferimento dei rifiuti in tutti gli impianti di smaltimento della nostra regione, invece di stabilire la chiusura dell’inceneritore di Ravenna con possibili ripercussioni ambientali”. Inoltre, il consigliere chiede per quale motivo “i rifiuti speciali e non differenziati verrebbero conferiti solamente a Modena ove vi è già stata una situazione emergenziale”.
(Francesca Mezzadri)