COMUNICATO
Ambiente e territorio

Rifiuti Rimini. Inceneritore Coriano, M5s: aumento dell’80% di rifiuti in 21 anni, subito soluzioni alternative

Una consigliera del M5s chiede alla Giunta regionale se non si ritenga necessario “soddisfare le richieste provenienti dai cittadini, dal territorio e dalle amministrazioni locali, interessati alle ricadute dei fumi dell’impianto e a nuove campagne di monitoraggio ambientale e sanitario”

La quantità di rifiuti nell’inceneritore di via Raibano nel comune di Coriano (in provincia di Rimini) è andata via via crescendo nel tempo da 81.778 tonnellate nel 1994 a 147.351 nel 2015 – con un aumento dell’80% in 21 anni. Lo segnala in un’interrogazione alla Giunta regionale una consigliera del Movimento 5 Stelle, che chiede “un’inversione di tendenza” del fenomeno.

A questo aumento si aggiungerebbe inoltre il fatto che “quasi un terzo dei rifiuti trattati nel 2015 proviene dall’esterno della provincia di Rimini” e, secondo la consigliera, entrambi gli elementi potrebbero essere “fra le cause che demotivano i cittadini della provincia di Rimini ad adottare comportamenti finalizzati a incrementare la raccolta differenziata di rifiuti”.

La costruzione dell’impianto risale al 1973 ma solo nel 1997 è stato dotato di un sistema per l’analisi delle emissioni al camino e di monitoraggio delle ricadute al suolo degli inquinanti. L’impianto, a tre chilometri dal centro abitato di Coriano e al confine con i comuni di Riccione e Misano Adriatico, emetterebbe “macroinquinanti e microinquinanti organici, Ipa, Cov e metalli pesanti”, inoltre, come tutti gli inceneritori, anche se le emissioni risultassero al di sotto dei livelli permessi, potrebbe generare “nuovi composti per composizione casuale dei materiali nei forni e per le temperature raggiunte”. “L’inceneritore,” continua l’esponente del M5s, “non è una valida soluzione per il trattamento dei rifiuti, in quanto ne riduce semplicemente il volume ma a prezzo di un inevitabile impatto ambientale”. 

La consigliera riporta anche il decreto legislativo nazionale (in attuazione delle direttive europee) che invita a promuovere azioni per ridurre il complesso delle emissioni di origine antropica e il monitoraggio delle sostanze inquinanti, chiedendo alla Giunta se l’atto possa avere un impatto anche a livello regionale, e, in particolare se la norma possa essere attuata anche nel comune di Coriano e con quali tempi. 

In alcuni studi finanziati dalla Regione sugli effetti sanitari si raccomandava inoltre di indagare l’epidemiologia di malattie non letali e i possibili impatti sanitari di politiche alternative di smaltimento – ricorda la consigliera – che chiede quindi se non si ritenga necessario “soddisfare le richieste provenienti dai cittadini, dal territorio e dalle amministrazioni locali, interessati alle ricadute dei fumi dell’impianto e a nuove campagne di monitoraggio ambientale e sanitario”. La pentastellata suggerisce infine di abbandonare il “vecchio sistema di inceneritori e discariche” per adottare un approccio diversi al tema dei rifiuti. 

(Francesca Mezzadri)

 

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