“Un progetto di legge regionale per promuovere condizioni di benessere e di inclusione sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico, in particolare, attraverso una rete integrata di servizi, perseguendo l’obiettivo di garantire percorsi diagnostici, terapeutici, riabilitativi e assistenziali con la presa in carico di minori e adulti”. È quanto propone il progetto di legge regionale presentato dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, (prima firmataria Raffaella Sensoli) con l’obiettivo – spiegano – di fornire “una risposta reale a un problema molto sentito sul territorio regionale” e costituire anche “un punto di ripartenza su un tema che presenta ancora troppe criticità, per arrivare all’obiettivo di diagnosi tempestive e per una presa in carico globale dei soggetti autistici, non solo relativamente all’età evolutiva, ma per l’intero arco della vita”. Perché – si legge nella relazione che accompagna il testo: “l’autismo è sì un disturbo inerente lo sviluppo e che si manifesta in un range di gravità variabile da moderato a severo ma, in ogni caso, comporta per le persone che ne soffrono una disabilità significativa per l’intero arco dell’esistenza”. In questo senso il testo proposto si pone anche la finalità di favorire l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa, delle persone autistiche riconoscendo il ruolo determinante della famiglia, quale parte attiva nell’elaborazione e attuazione del progetto globale di vita.
La Regione Emilia-Romagna, spiegano in proposito Sensoli e colleghi, dal 2010 ha avviato la discussione sulle azioni da mettere in campo, nel 2004 sono stati emanati i primi indirizzi alle Aziende sanitarie regionali, ma solo nel 2008 si è arrivati ad un “vero Piano integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico, che persegua l’obiettivo dell’integrazione fra aspetti sanitari, sociali ed educativi, purtroppo, fino ad oggi, non pienamente realizzato, tanto è vero – sottolineano – che, a distanza di sedici anni, gli atti regionali ancora parlano di intento di implementazione di servizi”.
I consiglieri ricordano che la potestà legislativa è della stessa Regione che, cogliendo le indicazioni della recente Legge quadro nazionale (L.134/2015), può regolamentare le modalità di assistenza sociosanitaria delle persone con disturbi dello spettro autistico e delle famiglie. Intervento peraltro già attuato dalla Regione Marche, ricordano, prima ancora che esistesse una legge statale di riferimento.
Il progetto di legge, dal titolo “Norme regionali per garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale, scolastica e lavorativa delle persone con disturbi dello spettro autistico”, è composto di 15 articoli. Tra le diverse misure proposte, il testo introduce la previsione di uno screening rivolto ai bimbi nel diciottesimo mese di vita per favorire la diagnosi precoce e la presa in carico. E’ poi prevista l’istituzione, su tutto il territorio regionale, di appositi Centri diurni e Centri residenziali nonchè “l’implementazione della rete per l’assistenza domiciliare integrata”. Tra le misure contenute nel progetto di legge anche interventi per supportare l’integrazione scolastica e il diritto al lavoro delle persone autistiche.
Oltre a Sensoli hanno firmato il testo i consiglieri Andrea Bertani, Giulia Gibertoni, Gian Luca Sassi, Silvia Piccinini.
Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari
Isabella Scandaletti


