La Regione si faccia portavoce delle richieste avanzate dalle associazioni di categoria dei farmacisti collaboratori al fine di ottenere miglioramenti della loro situazione lavorativa.
A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi), che ricorda come “risulta fondamentale e urgente che vengano date ai farmacisti collaboratori le giuste tutele legali e la giusta remunerazione: il contratto nazionale del settore dei farmacisti collaboratori è scaduto da più di otto anni per le farmacie private e da oltre cinque anni per quelle comunali e i farmacisti collaboratori, inoltre, hanno un inquadramento del terziario del commercio, quindi al di fuori della sfera sanitaria, al momento non esiste nessuna norma che tuteli il farmacista vaccinatore sia sotto il profilo penale che civile”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla Giunta di sostenere le richieste dei farmacisti collaboratori e in particolare “il passaggio da figure del terziario del commercio a personale sanitario, l’inserimento di una maggiore indennità di rischio al fine di salvaguardare l’operatore che ogni giorno si trova a contatto con il pubblico, la revisione degli scatti di anzianità, una modifica della retribuzione oraria in linea con quanto previsto dai contratti per i professionisti sanitari, una rimodulazione dei permessi per malattia, ampliando la tutela per il dipendente, un riconoscimento da parte del sistema sanitario nazionale economico e di mansione per i farmacisti collaboratori”. Si chiede anche “la Regione, di concerto con il governo nazionale, intenda stilare un protocollo volto a definire quali siano le responsabilità e in che maniera il farmacista vaccinatore sia tutelato in caso di evento avverso”.
(Luca Molinari)