La delibera della Giunta regionale 514/09, che “ha ridefinito la normativa sull’accreditamento dei servizi sociosanitari alla luce della legge regionale 4/08”, è al centro di un’interrogazione alla Giunta presentata da Stefano Bargi (Ln), che segnala come “nelle procedure di accreditamento debbano essere richiamati e rispettati i principi di pubblicità, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità”. “Le previsioni contenute nel provvedimento regionale- scrive il consigliere- riguardano l’accreditamento definitivo dei servizi, l’accreditamento transitorio e l’accreditamento provvisorio. L’accreditamento, a sua volta,- aggiunge- comporta l’accettazione del sistema omogeneo di tariffe valevoli per la remunerazione delle prestazioni e dei servizi”.
“Con la delibera 514,- prosegue- sono individuate in particolare: le competenze e le esperienze professionali necessarie per poter essere individuato come esperto e quindi partecipare al percorso formativo; le professionalità che debbono essere presenti sia a livello provinciale che distrettuale; i contenuti del percorso formativo e le modalità di aggiornamento. Nel provvedimento di accreditamento definitivo ne è inoltre indicata- afferma Bargi- la decorrenza e la validità, al massimo di durata quinquennale, fatte salve diverse valutazioni del soggetto istituzionale competente che comunque dovranno prevedere una durata minima triennale. Il rinnovo dell’accreditamento definitivo, infatti, può essere concesso per una sola volta sulla base di una domanda presentata dal gestore del servizio accreditato entro sei mesi dal termine della scadenza del provvedimento di accreditamento”. “Durante il periodo di validità dell’accreditamento definitivo- sottolinea il consigliere- l’attività di monitoraggio, vigilanza e controllo è assicurata attraverso diversi strumenti: a) relazione annuale, predisposta dal gestore di ogni servizio; b) verifiche (almeno due nel periodo del quinquennio e almeno una nel triennio) dell’organismo tecnico articolato su base distrettuale; c) sistema di rilevazione e valutazione dei reclami, degli eventi avversi e/o degli incidenti e di eventuali risultanze di inappropriatezza dell’attività svolta”.
“Il sistema omogeneo di tariffe valevoli per la remunerazione dei servizi e delle strutture definitivamente accreditate sono poi definite- specifica Bargi- da un provvedimento della Giunta”.
Alla luce di questa normativa, -riferisce – “per almeno cinque anni rinnovabili (quindi teoricamente per dieci anni), l’amministrazione competente, al termine di un procedimento valutativo, può definire l’affidamento e la gestione dei servizi alla stessa struttura, senza bando di gara e limitando quindi fortemente la concorrenza tra gli operatori, e,- aggiunge- in base all’attuale sistema delle tariffe definito dalla Regione, si sarebbe registrata una diminuzione delle ore annuali di servizio da 1.800 a 1.500, con la conseguenza di un minor numero di operatori a disposizione dei degenti delle strutture. Se si volessero migliorare i servizi- conclude- aumenterebbero però i costi sia per i Comuni, che possono entrare a far parte del sistema di accreditamento, sia per gli utenti delle strutture accreditate”.
Bargi chiede quindi alla Giunta quali obiettivi siano stati raggiunti dopo l’adozione della delibera 514 e quali vantaggi si siano registrati nelle strutture accreditate, per esempio: se sia aumentata la qualità del servizio e siano migliorate le prestazioni degli operatori; se siano diminuite le tariffe per gli utenti e se la centralizzazione del sistema sia avvenuta a spese di una sana concorrenza tra gli operatori.
Il consigliere vuole infine sapere quanti controlli siano stati effettuati sulle strutture accreditate dopo l’adozione della delibera 514, se siano risultati efficaci e se ci sia l’intenzione di incrementarli.
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(ac)