COMUNICATO
Sanità e welfare

SANITA’. BIGNAMI (FI) INTERPELLA LA GIUNTA “SULL’ATTUALE EVIDENTE INCONFERIBILITÀ O INCOMPATIBILITÀ CHE GRAVA SULLA PRESIDENZA DELL’AIFA”

Il consigliere, nell’interpellanza, scrive che, sulla base della normativa di riferimento, il presidente e i consiglieri di Aifa “non possono svolgere attività che possano entrare in conflitto con i compiti e gli interessi dell’Agenzia o cagionare nocumento all’immagine della stessa, ovvero comprometterne il normale funzionamento o l’imparzialità”

In un’interpellanza, Galeazzo Bignami (Fi) chiede alla Giunta regionale di esprimere un giudizio “sull’attuale evidente inconferibilità o incompatibilità che grava sulla presidenza dell’Aifa” (Agenzia italiana per il farmaco): “l’attuale presidente, infatti,- scrive- è un consigliere regionale in costanza di mandato elettivo in seno al Consiglio regionale della Lombardia”, per cui, a parere di Bignami, “persistono evidenti e oggettive condizioni di inconferibilità o incompatibilità acclarata” “tra organi di indirizzo politico e i doveri di imparzialità che uniformano l’imparzialità dell’Aifa”.

Il consigliere spiega che Aifa “è soggetta all’indirizzo del ministero della Salute nonché alla vigilanza del ministero della Salute e del ministro dell’Economia e delle Finanze e che ha funzioni di alta consulenza tecnica al Governo e alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome in materia di politiche per il farmaco”.

Bignami aggiunge che, sulla base della normativa di riferimento, il presidente e i consiglieri di Aifa “non possono svolgere attività che possano entrare in conflitto con i compiti e gli interessi dell’Agenzia o cagionare nocumento all’immagine della stessa, ovvero comprometterne il normale funzionamento o l’imparzialità”. “L’art. 7 del codice di comportamento- riferisce- prevede che gli organi di vertice siano tenuti a mantenere una posizione di autonomia e in particolare è fatto divieto di svolgere attività o perseguire finalità e interessi in contrasto con i doveri di imparzialità e correttezza che uniformano l’attività dell’Aifa”.  Si evidenzia, quindi, -sostiene l’esponente di Fi- “l’ineludibile rapporto tra Aifa e le Regioni”, da cui discende che “non possono non considerarsi come rilevanti, almeno potenzialmente, lo status di consigliere regionale e le connesse competenze legislative ed amministrative che da questo status conseguono” e che “la ‘politicità’ propria di componenti di organi di indirizzo politico, quali sono i consiglieri regionali, è in palese contrasto con ‘l’imparzialità’ richiesta dalla norma”.

Bignami fa poi riferimento a Anac, l’Autorità anticorruzione, che è il “soggetto individuato dalla legge quale organo preposto alla vigilanza sulla corretta applicazione della disciplina in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella P.A.”.

Secondo quanto stabilito da questo organismo,- scrive il consigliere- “appare veramente singolare sostenere l’opportunità che un consigliere regionale, appartenente a un ben identificato partito politico, e quindi per antonomasia di parte, possa addirittura presiedere un’associazione che ha, tra i vari compiti, quello di interagire anche a livello regionale e quindi, per le connesse competenze legislative e amministrative, con i consiglieri regionali stessi”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

 

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