COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Bimbo morto a Sassuolo, Venturi: “Cose, tempi e luoghi giusti”. Tensione con M5s e Lega

L’assessore torna a difendere in commissione Sanità la procedura. L’opposizione resta critica con Gibertoni e Sensoli del Movimento 5 stelle e Delmonte della Lega nord

“Fatte le cose giuste, nei tempi giusti e nei luoghi giusti, purtroppo senza un esito positivo”. L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, è intervenuto in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, sulla vicenda del neonato morto domenica scorsa all’ospedale di Sassuolo.

L’esponente della Giunta ha spiegato che la donna di Pavullo nel Frignano è stata trasportata all’ospedale di Sassuolo in 29 minuti. “A Pavullo- ha rimarcato l’assessore- in 29 minuti non saremmo riusciti neanche ad apparecchiare la sala operatoria”. È stata assicurata, ha quindi evidenziato, “un’assistenza adeguata con personale adeguato”.

D’ora in poi- ha quindi chiosato Venturi, “ognuno è responsabile di quello che dice, se qualcuno dice che non si è fatto quello che andava fatto e non è in grado di dimostrarlo lo querelo e i soldi li dò all’ospedale di Pavullo”.

Le situazioni, è quindi intervenuta Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle, “si devono valutare a freddo”. Riteniamo, ha poi aggiunto, “non ci sia stata alcuna strumentalizzazione e non temiamo le querele”. Vogliamo sapere, ha evidenziato la consigliera, “se il decesso di Sassuolo di domenica può essere connesso alla chiusura del punto nascite di Pavullo, i dubbi sono legittimi”.

La consigliera Raffaella Sensoli, sempre del Movimento 5 stelle, ha invece esposto il caso, relativo al 2013, di una donna che “ha risolto il suo problema, paragonabile a questo più recente, all’interno dell’ospedale di Pavullo”.

Anche Gabriele Delmonte della Lega nord ha chiesto chiarimenti sulle tempistiche del trasferimento da Pavullo a Sassuolo: “È andato tutto come doveva, le procedure previste devono essere ottimizzate?”.

La Giunta ha voluto precisare che “il caso del 2013 non è paragonabile a quello di oggi”.

(Cristian Casali)

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