COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Bologna. Ausl, Piccinini (M5s): indagine Finanza su appalti pilotati

La consigliera chiede l’intervento della Giunta in merito all’indagine relativa a tre appalti indetti dall’Ausl per il “Dipartimento salute mentale – dipendenze patologiche” che vede coinvolti sette fra dirigenti e funzionari

La notizia secondo la quale la Guardia di Finanza di Bologna, al termine di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avrebbe notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sette fra dirigenti e funzionari dell’Ausl di Bologna nonché di un responsabile e due dipendenti di una Onlus, contestando loro il reato di “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” per aver pilotato o aver tentato di indirizzare alcuni bandi pubblici concernenti la gestione delle attività e dei servizi a supporto della disabilità, è oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Silvia Piccinini (M5s).

Dall’indagine – riporta la consigliera – sembrerebbero emergere prove di atti diretti a condizionare e alterare il procedimento di scelta del contraente in tre appalti e affidamenti indetti dall’Ausl di Bologna per il “Dipartimento salute mentale – dipendenze patologiche”, di cui uno concesso e due revocati in corso d’opera, per un importo complessivo di oltre 3 milioni, che avevano visto risultare aggiudicatario un ente no-profit bolognese. I bandi di gara oggetto dell’indagine – precisa la capogruppo – sembrerebbero modellati sulle caratteristiche peculiari dell’Onlus in questione, tanto che investigatori e inquirenti li avrebbero definiti “abiti su misura”. Questa indagine, così come altre in precedenza, – rimarca la pentastellata – gettano un’ombra sull’efficacia del “Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza per il periodo 2018-2020 dell’Ausl di Bologna”.

Per questi motivi Silvia Piccinini chiede alla Giunta regionale “se non si ritenga opportuno avviare verifiche per accertare se vi siano stati comportamenti omissivi o inosservanze nelle procedure; se non si ritenga indispensabile e urgente attivare una ‘task force’ anticorruzione, in collaborazione con l’Autorità nazionale anti corruzione (Anac), con lo specifico compito di controllare le attività e l’operato di tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere della regione, in particolare quelle della provincia di Bologna; infine, se siano state o meno oggetto di rotazione obbligatoria, prevista per legge, le posizioni ritenute ‘sensibili’ al fenomeno corruzione all’interno dell’Ausl di Bologna”.

(Luca Govoni)

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