Chiarire se, alla luce dell’accertata circolazione del virus West Nile, la Regione abbia già predisposto un budget ad hoc per l’applicazione del protocollo straordinario, per la sorveglianza sanitaria di laboratorio e per il supporto ai Comuni su tutto il territorio regionale.
A chiederlo, con una interrogazione alla giunta, è Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia.
L’atto ispettivo parte dalla notizia del primo caso di infezione da virus West Nile a Casola Canina, frazione di Imola, riguardante un settantaseienne ricoverato all’ospedale Santa Maria della Scaletta: alla luce di questo fatto di cronaca, “sorgono dubbi sull’efficacia del Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi o, in alternativa, sull’attuazione del protocollo relativo”, afferma Evangelisti.
Il Piano regionale per l’anno 2024, si ricorda nell’interrogazione, ha lo scopo di rafforzare l’applicazione di strategie condivise di lotta agli insetti vettori di malattie e, nell’ambito della sua applicazione, la Regione ha numerose competenze. Fra queste: la sorveglianza epidemiologica regionale, la collaborazione alla redazione di report epidemiologici, il monitoraggio generale dei programmi di lotta e verifica della loro efficacia, la valutazione delle richieste di rimborso presentate da Comuni e Ausl per il riparto del finanziamento annuale e (questione su cui verte l’atto ispettivo) la predisposizione di un budget ad hoc per l’applicazione del Protocollo straordinario in caso di circolazione virale accertata.
Marta Evangelisti ricorda anche le recenti parole dell’assessore regionale alla Sanità il quale “in merito all’allarme West Nile ha riferito che si è osservata una concentrazione di casi nei territori di pianura di Bologna, Reggio Emilia e Modena”. Situazione a fronte della quale la capogruppo di FdI sollecita l’intervento della giunta regionale.
(Brigida Miranda)