La Centrale di sterilizzazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna ha comportato un investimento di oltre 776.000 euro, unificando tutte le funzioni di accettazione, cernita, pretrattamento, pulizia, confezionamento, sterilizzazione e stoccaggio di dispositivi medici e altri materiali sanitari provenienti dalle diverse sedi e presidi ospedalieri della Usl di Bologna. L’obiettivo di questo investimento, scrive Silvia Piccinini (M5s), era di “assicurare sistemi di standardizzazione e ottimizzazione dei set in tutto il territorio aziendale, con nuove procedure di sicurezza a garanzia della tracciabilità, in maniera da consentire tempi di trasporto dei materiali appropriati, da e verso la Centrale”.
La consigliere rivolge una interrogazione alla Giunta sull’effettivo conseguimento dei risultati attesi. A suo parere, l’obiettivo “sembra inattuabile, infatti uno dei problemi più sentiti dagli operatori, è l’enorme carico di lavoro, dovuto ad un aumento esponenziale delle attività delle Sale Operatorie, che espone gli operatori ad innumerevoli rischi di natura personale e professionale, incidendo di fatto anche sulla qualità del servizio”.
Dopo aver affermato che l’incremento del carico di lavoro degli operatori sanitari può contribuire al calo della qualità del servizio, con potenziali rischi sulla salute degli utenti, Piccinini chiede alla Giunta di rendicontare il numero totale di kit in ingresso al giorno, la distribuzione dei kit in ingresso nelle differenti fasce orarie, il numero degli interventi annui, le sale operatorie e i reparti serviti… Chiede, inoltre, di chiarire quale sia il personale attivo e operante presso la centrale di sterilizzazione, il numero di ore di straordinario pro-capite, i giorni di ferie residue, i giorni di malattia e infortunio, il numero di ore lavorate senza straordinario…
Dalla consigliera viene, inoltre, la richiesta di sapere quali azioni ha adottato l’Azienda Usl per contenere i livelli di stress da lavoro correlato, come definito dalla normativa vigente, e quale strumento operativo abbia adottato l’Azienda Usl per valutare gli effettivi carichi di lavoro, “in considerazione della significativa sofferenza” denunciata dagli operatori. Alla Giunta, Piccinini chiede altresì di rivalutare il piano delle assunzioni della Usl di Bologna, “per sanare la sofferenza lavorativa degli operatori ivi attivi ed impiegati presso la centrale di sterilizzazione”.
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(rg)


