COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Bologna. Pronto soccorso e reti integrate ospedaliere, Marchetti (Ln): gestire le carenze organizzative

Marchetti sottolinea che sarebbe opportuno “un piano per la gestione del sovraffollamento” che garantisca un percorso “più sicuro sia per il paziente che si trova in pronto soccorso sia per tutti gli operatori coinvolti”

Coprire le carenze di personale e organizzative nei Pronto soccorso dell’Ausl di Bologna e nelle reti ospedaliere integrate che fanno capo all’ospedale Maggiore. Lo chiede in un’interrogazione alla Giunta, Daniele Marchetti (Lega Nord), segnalando che “per i picchi influenzali o per la popolazione più anziana, si verificano spesso situazioni di sovraffollamento che ricadono sulle strutture di Pronto Soccorso gestite solo dal personale in servizio, con un forte carico per gli infermieri deputati all’accettazione”.

“Nel processo di accettazione per il Pronto soccorso del Maggiore che funge da raccordo per le reti ospedaliere integrate,” spiega Marchetti, “l’infermiere di Triage deve registrare anagraficamente l’utente, valutare segni e sintomi e quindi assegnare un codice colore che può portare l’attesa della persona ad alcune ore prima della visita medica. Quindi più è stressato dagli utenti in fila, dal personale 118 delle ambulanze, dalla centrale che chiede di liberare le ambulanze in fila, più è facile aumentare la possibilità di errore”. “Anche nei Pronto Soccorso periferici”, continua il leghista, “le situazioni sono gestite dal poco e sottodimensionato personale in servizio con un forte carico per gli infermieri deputati all’accettazione che svolgono anche altre attività”.

Il consigliere aggiunge, inoltre, che nelle ore notturne nei Pronto Soccorso di Bazzano e San Giovanni in Persiceto sono presenti solo due infermieri e un medico, i quali devono anche farsi carico di tutto il processo clinico/assistenziale, nonostante l’azienda sanitaria avesse rassicurato sull’integrazione di un’ulteriore unità infermieristica nelle ore notturne a partire da gennaio 2019, ad oggi non ancora avvenuta.

Marchetti ricorda quindi che sarebbe opportuno “un piano per la gestione del sovraffollamento” che garantisca un percorso “più sicuro sia per il paziente che si trova in pronto soccorso sia per tutti gli operatori coinvolti”.

(Francesca Mezzadri)

 

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