“C’è fortissima preoccupazione per i casi di brucella canis (zoonosi infettiva trasmissibile anche all’uomo) nelle Marche : risulta, infatti, un focolaio, unico nei Paesi dell’Unione europea, in un allevamento nell’anconetano (attualmente sotto sequestro)”.
A lanciare l’allarme, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Silvia Piccinini (Cinquestelle), che cita, appunto, “la vicenda della chiusura di un allevamento di cani nell’anconetano (a Trecastelli): è stato rilevato dalle forze dell’ordine che nella struttura, autorizzata per 61 animali, erano presenti 850 cani spesso in condizioni igieniche e ambientali precarie, in molti casi rinchiusi dentro trasportini in plastica”.
“La Regione Marche, e il ministero della Salute (con i servizi competenti per la salute degli animali),- si legge nell’atto- stanno seguendo gli aspetti connessi all’insorgenza della zoonosi infettiva”.
La consigliere chiede all’esecutivo se esitano rischi di propagazione della zoonosi dalle Marche alla nostra regione e, quindi, se sia a conoscenza di situazioni critiche anche in allevamenti dell’Emilia-Romagna. Piccinini vuole poi sapere, relativamente alla gestione degli allevamenti di cani in regione, quali misure di monitoraggio e verifica vengano effettuati rispetto alle condizioni di vita degli animali, al loro benessere e allo stato di salute.