COMUNICATO
Sanità e welfare

SANITÀ. CELIACHIA, ASSEMBLEA ER UNANIME: “DEMATERIALIZZAZIONE BUONI PER L’ACQUISTO DI ALIMENTI SENZA GLUTINE E STESSO IMPORTO PER UOMINI E DONNE”

Via libera dell’Aula con il sì di tutti i Gruppi a una risoluzione, primo firmatario Marco Pettazzoni (Ln), sottoscritta da consiglieri di Ln, Pd, M5s, Sel, Fi, Fdi-An, che chiede l’impegno della Giunta per semplificare la procedura di ottenimento dei buoni, a carico del Servizio sanitario regionale, per l’acquisto di alimenti senza glutine. 14 mila i celiaci in Emilia-Romagna, +11% l’anno

Con il sì di tutti i Gruppi – Pd, Ln, M5s, Sel, Fi e Fdi-An – l’Assemblea legislativa regionale ha approvato la risoluzione presentata da Marco Pettazzoni della Ln (primo firmatario), Manuela Rontini, Stefano Caliandro, Enrico Campedelli, Luciana Serri e Luca Sabattini, consiglieri Pd, Raffaella Sensoli (M5s), Igor Taruffi e Yuri Torri di Sel, Enrico Aimi e Galeazzo Bignami di Fi e da Tommaso Foti (Fdi-An) per chiedere la dematerializzazione dei buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine e per eliminare la disparità tra uomini e donne, equiparando il valore mensile dei buoni destinati alle persone celiache.

“In Emilia-Romagna- ha sottolineato Marco Pettazzoni (Ln)– sono circa 14.000 i cittadini celiaci (dati relativi al 31 dicembre 2014) in costante crescita (circa dell’11% all’anno), che ricevono in un anno buoni di prelievo per i prodotti dietoterapeutici del valore di 16 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 204.000 euro di spese di spedizione (i buoni vengono inviati per posta ai cittadini o ritirati presso le Ausl)”. Con questo atto, ha aggiunto, “chiediamo alla Giunta di proseguire nell’impegno per la dematerializzazione dei moduli per i prodotti specificamente formulati per celiaci al fine di frazionare e visualizzare il valore dei singoli buoni tramite la tessera sanitaria, di risparmiare sulle spese di stampa e di spedizione dei moduli e di eliminare disagi e perdite di tempo agli utenti. Oltre a superare la disparità tra uomini e donne, equiparando il valore mensile dei buoni”.

“In questi giorni- ha riferito Manuela Rontini (Pd)– abbiamo lavorato per redigere un testo condiviso. È nota l’attenzione della Regione Emilia-Romagna sul tema: ha messo in atto un programma per permette alle persone affette da celiachia di rifornirsi dei prodotti alimentari senza glutine, a carico del Servizio sanitario regionale, anche in negozi convenzionati, e non solo nelle farmacie, su tutto il territorio regionale: le persone con celiachia hanno a disposizione 4 buoni spesa al mese, il valore varia in funzione del sesso e dell’età del cittadino (35 euro per gli uomini e 24,75 per le donne)”. Nel 2012, inoltre, ha ricordato la consigliera, “è stata redatta una guida per gli operatori del settore alimentare sulla preparazione degli alimenti rivolti ai celiaci”. Invitiamo “l’assessore Venturi a portare all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sia la questione relativa all’allineamento tra i sessi del valore dei buoni per l’acquisto di prodotti specificamente formulati per celiaci, che la dematerializzazione del buono per l’acquisto cartaceo proponendo che, ai soggetti affetti da celiachia, l’Ausl di residenza rilasci un codice personale valido su tutto il territorio nazionale da inserire elettronicamente nella tessera sanitaria congiuntamente al limite massimo di spesa”.

In conclusione, Raffella Sensoli (M5s), nel dichiarare “la validità e la necessità di questa risoluzione” ha sottolineato “l’importanza della qualità del cibo come strumento di prevenzione, l’importanza della qualità degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole”.

(cr)

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