Un ampliamento del servizio notturno grazie ad un nuovo mezzo e ulteriori punti di atterraggio. Sono queste le novità che hanno interessato l’elisoccorso regionale negli ultimi mesi, illustrate dai tecnici nella commissione Politiche per la salute. Il nuovo elicottero, attivo da metà agosto 2018, è in grado di portare più peso (otto persone), ha un’autonomia superiore tale da aumentare il raggio d’azione e, soprattutto, è dotato di una nuova tecnologia Ngv di ausilio alla visione notturna che amplifica i segnali luminosi in modo da poter volare anche di notte.
E, per quanto riguarda i punti di atterraggio, i tecnici hanno spiegato che nel 2018, sui 159 in programma, sono stati visitati 104 siti che poi sono stati abilitati al volo: il 75 per cento di quelli previsti entro il 2019. Altri 35 possibili punti di atterraggio sono stati visitati negli ultimi 15 giorni e presto saranno operativi. Qualche dato: se nel 2017 il servizio ha effettuato 3.213 voli – solo diurni visto che di notte ancora non era possibile – dal 15 agosto al 30 settembre del 2018 le missioni in tutto sono state 62. I voli hanno interessato prevalentemente la provincia di Bologna (34 per cento delle attività) e Modena (32 per cento), ma anche Ferrara (16 per cento) e, fuori regione, Pistoia. Il trasporto avviene prevalente negli ospedali Hub, ovvero al Maggiore di Bologna (54 per cento), in quello di Parma (16 per cento) e a Baggiovara di Modena con una media di 1,3 trasporti al giorno. Il tutto viene reso possibile grazie al lavoro delle tre centrali operative che riescono, con un algoritmo, a capire se l’utilizzo dell’elicottero può essere adatto o meno in quella situazione.
Su questo punto interviene la consigliera Giulia Gibertoni (Movimento 5 stelle): “Non capisco come sia possibile che in questa centrale operativa non vengano fatte valutazioni cliniche ma solo algoritmi”, fa presente in Commissione. I tecnici però spiegano che in centrale vi è una comunicazione diretta con i medici di emergenza territoriale.
Soprattutto, Gibertoni punta il dito sul fatto che, spesso e contrariamente a quanto previsto dal decreto 70 del Ministero della Salute, l’elisoccorso rischia di essere usato come mezzo sostitutivo, anziché integrato – come dovrebbe essere- a quello avanzato. Alcuni territori non avrebbero ancora un mezzo di soccorso avanzato, ovvero un mezzo su gomma con medico e infermiere a bordo che aiuterebbero il paziente a raggiungere la piazzola di atterraggio. Senza questa garanzia di sicurezza per i pazienti, sostiene la consigliera, si corre il rischio di rendere l’uso dell’elisoccorso notturno inefficace.
Daniele Marchetti (Lega Nord) domanda chiarimenti sulle nuove piste d’atterraggio individuate, in particolare su quella di Novafeltria, e chiede se siano previsti contributi regionali. “Abbiamo già utilizzato con efficienza il sito di Novafeltria”, è la risposta dei tecnici che aggiungono che non vi è bisogno di ulteriori finanziamenti per questo tipo di operazioni.
Positiva Luciana Serri (Partito democratico): “Abbiamo intrapreso una strada che ha già portato risultati molto importanti”. Secondo la consigliera, la crescita del servizio e l’esperienza maturata sul campo in questi anni avrebbero sviluppato una politica sempre più attenta e vicina ai bisogni dei pazienti.
(Francesca Mezzadri)