Fare chiarezza sulle prestazioni sanitarie garantite alle persone senza fissa dimora secondo quanto previsto dalla legge regionale 10 del 2021. Lo chiedono, con un’interrogazione, Michele Facci (Gruppo Indipendente, primo firmatario) e sottoscritta anche da Simone Pelloni (Rete civica).
In particolare, i due consiglieri vogliono sapere se sono corretti i dati presentati nella clausola valutativa della legge 10 e per quale motivo non sono stati forniti i dati di valutazione per il 2022. Chiede inoltre come sono state utilizzate dalle Aziende Usl le somme stanziate dalla Regione nel 2022 e nel 2023, quali sono state le prestazioni effettivamente erogate e se le misure di sostegno previste dalla legge 10/2021 sono state adottate efficacemente in tutto il territorio regionale.
“La legge 10 -ha infine ricordato il consigliere- nel 2022 e nel 2023 ha previsto uno stanziamento annuo di 100mila euro alle Ausl per sostenere il progetto. La clausola valutativa prevede che siano precisati il numero delle persone senza fissa dimora iscritte al Servizio sanitario regionale in ciascuna Azienda Usl, il numero e la tipologia delle prestazioni erogate e le eventuali criticità emerse dall’applicazione della legge. Ci sono dati e aspetti che devono essere approfonditi”.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Ad oggi on sono pervenute segnalazioni di criticità da quanto emerso nel confronto coi Comuni con più di 50mila abitanti, dove l’emergenza abitativa è più marcata. Comuni e Aziende sanitarie hanno concordato tutte le procedure attivate”. Dati alla mano l’assessore ha elencato i dati relativi ad assistiti e prestazioni effettuate nelle Ausl dell’Emilia-Romagna: “A Piacenza nel 2022 ci sono stati 4 assistiti e prestazioni per 220 euro, nel 2023 6 assistiti e prestazioni per 223 euro. A Parma nel 2022 un assistito e nessuna prestazione, nel 2023 3 assistiti e prestazioni erogate per 192 euro. A Reggio Emilia nessuna prestazione e nessun assistito nel 2022, 6 assistiti e spese per circa mille euro nel 2023. A Modena 3 assistiti nel 2022 e 14 nel 2023 per spese di circa 28mila euro. A Bologna 4 assistiti e prestazioni per circa 10mila euro nel 2022, 8 assistiti e spese per 2mila euro nel 2023. A Imola nessuno e un assistito rispettivamente nel 2022 e 2023. A Ferrara nessun assistito sia nel 2022 sia nel 2023. Nell’Ausl Romagna 23 prestazioni per 63mila euro nel 2022. Per il 2023, il dato sino al terzo trimestre è di 55 assistiti per 41mila euro circa”.
Per il consigliere ci sono incongruenze e il report continua a non essere completo: “Il fatto che a Ferrara non ci siano assistiti fa riflettere: forse la misura non è adeguatamente conosciuta. I dati di Bologna e Modena mostrano invece una situazione piuttosto squilibrata”.
(Lucia Paci)
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