“Servono chiarimenti urgenti sul ritardo e sullo stato di avanzamento effettivo delle attività legate al fascicolo sanitario elettronico 2.0”.
La richiesta arriva, con una risoluzione da Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), Elena Ugolini (Rete civica), Pietro Vignali (Forza Italia) e Tommaso Fiazza (Lega).
“L’Emilia-Romagna, attraverso il PNRR, ha ricevuto – spiegano i quattro consiglieri – un finanziamento da 39 milioni 348mila euro per rivedere l’architettura tecnologica del fascicolo sanitario elettronico: con l’introduzione della versione 2.0 il fascicolo si configura come punto di accesso unico, esclusivo e qualificato ai servizi erogati dal servizio sanitario nazionale, in attuazione dei principi di universalità, equità e continuità dell’assistenza”. Risulta però, proseguono, che “la Regione Emilia-Romagna, pur essendo stata la prima realtà territoriale a livello internazionale a introdurre – già nel 1990 – il sistema di prenotazione unificata delle prestazioni sanitarie tramite CUP e, successivamente – nel 2005 – a implementare il fascicolo sanitario elettronico quale strumento anticipatorio dei modelli digitali di presa in carico del cittadino, non risulta presente tra le amministrazioni regionali capofila nell’ambito della progettazione architetturale del fascicolo sanitario 2.0”. Rimarcano: “I dati ReGiS aggiornati al 28 maggio attestano che l’Emilia-Romagna ha realizzato appena il 4,16% dei finanziamenti assegnati, posizionandosi tra le regioni con i risultati peggiori”. Sottolineano, quindi, i quattro esponenti del centrodestra regionale: “Il mancato avanzamento nella spesa e nella rendicontazione rischia di compromettere l’efficace utilizzo delle risorse europee, con impatti negativi sulla qualità dei servizi per i cittadini”.
Evangeliste e colleghi, pertanto, sollecitano la giunta regionale “a completare la programmazione legata al fascicolo sanitario elettronico 2.0”. Contestualmente chiedono anche “di attivare un monitoraggio pubblico periodico sull’utilizzo dei fondi PNRR relativi alla digitalizzazione della sanità”.
(Cristian Casali)



