Il piano di rientro finanziario imposto dal Governo all’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara per fronteggiare il deficit dell’ospedale di Cona è oggetto di un’interrogazione presentata in regione da Raffaella Sensoli (M5s), che, imputandone la causa all’esoso contratto di gestione della struttura siglato con il consorzio ProgEste, chiede alla Giunta di intervenire per la risoluzione del contratto e per avviare una richiesta di risarcimento dei danni generati dai continui disservizi del consorzio.
Solo tra il 2015 e il 2016 – si legge nell’atto ispettivo – la Regione ha dato all’Ausl di Ferrara 98milioni di euro per garantire il difficile equilibrio economico-finanziario determinato dalla scelta di realizzare il polo ospedaliero di Cona tramite contratto di project financing stipulato con il consorzio ProgEste, che, per rientrare finanziariamente dell’investimento, beneficia di contratto di gestione dei servizi non sanitari della struttura (trasporto interno di persone e cose, pulizie, manutenzioni ordinarie e straordinarie, servizi commerciali interni quali ristorante/self-service, distributori automatici di cibi e bevande, foresteria e supporto alberghiero per reparti a pagamento, baby parking, asilo nido, pubblicità, parcheggi) di durata trentennale.
Da qui la richiesta di Sensoli alla Giunta regionale di “intervenire per la risoluzione del contratto in essere con ProgEste, tenuto conto dei disservizi continui e soprattutto considerato che i servizi erogati dal consorzio costano molto di più di quelli gestiti direttamente in altre aziende ospedaliere”, e per “avviare una richiesta di risarcimento danni subiti a causa dei continui disservizi”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Luca Govoni)