COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Ferrara. Evangelisti (Fdi): “Manca personale Oss all’ospedale di Cona”

“Insufficienti le assunzioni dell’Ausl: 20 rispetto a un fabbisogno di 60. E anche secondo la Cisl l’Azienda persegue il profitto nell’ottica del risparmio su tutto. Gli Oss anche di notte garantiscono i pazienti e limitano il carico di lavoro degli infermieri”

Serve personale Oss nell’azienda ospedaliera di Cona e nell’Ausl per adeguare i reparti sotto organico.

Lo ha chiesto, con una interrogazione alla giunta, la consigliera Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia). La capogruppo Fdi vuole sapere se la Regione “non ritenga doveroso adeguare il piano assunzioni delle aziende alle effettive esigenze della comunità ferrarese, ad esempio assumendo 60 OSS in luogo dei 20 attualmente previsti” e se è vero che quelle aziende hanno l’intenzione “di perseguire la mera logica del risparmio, anche a scapito della qualità dei servizi offerti ai cittadini”. La consigliera riporta l’allarme del segretario Funzione pubblica Cisl, secondo cui “il mandato della direzione generale vuole risparmiare su tutto. Senza considerare che tutto ciò va a detrimento dei lavoratori e dell’erogazione dei servizi ai cittadini ferraresi”.

Evangelisti sottolinea come “la presenza degli OSS anche di notte garantisce i bisogni primari dei pazienti e consente agli infermieri di non commettere errori causati dall’eccessivo carico di lavoro”. Per la Cisl, continua la capogruppo, il piano di assunzioni è “del tutto insufficiente; a titolo di esempio, il numero necessario di OSS (60) dovrebbe essere il triplo di quello previsto dal piano stesso (20)”. Inoltre, non ci sono risposte dell’Azienda su pianta organica, turni e organizzazione tra strutture “con lo scopo di evitare la migrazione dei dipendenti dal pubblico al privato; strutture come il Delta con una carenza di organico tale da risultare al di sotto della soglia dei minimi essenziali di prestazione”.

Evangelisti conclude riportando un questionario della Cisl sottoposto a oltre cento lavoratori delle due aziende: “l’81,6% degli intervistati dichiara l’assenza di operatori socio-sanitari durante il turno notturno; oltre il 70% ritiene questa figura indispensabile in quanto “garantisce, insieme all’infermiere, la gestione migliore del paziente”; quasi l’85% dei lavoratori intervistati si dichiara favorevole a integrare l’unità operativa di appartenenza durante la notte”.

(Gianfranco Salvatori)

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