La fibromialgia o sindrome fibromialgica (Sfm), malattia complessa e debilitante caratterizzata da dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associata a spossatezza e disturbi del sonno, e da una vasta gamma di disturbi funzionali che possono compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto, è al centro di una risoluzione presentata in Regione dal Partito Democratico.
Questa patologia – si legge nell’atto d’indirizzo – può svilupparsi a qualsiasi età, con una incidenza più alta nella popolazione femminile rispetto a quella maschile, e in Emilia-Romagna colpisce una popolazione compresa tra le 66mila e 89mila unità. A livello nazionale, inoltre, – si riporta nel documento – la sindrome fibromialgica non è ancora riconosciuta fra le malattie croniche e invalidanti, per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria e per le quali vengono attivati protocolli diagnostici e percorsi assistenziali specifici. Per ovviare al problema, – scrivono i consiglieri Dem – la Regione nel luglio 2016 ha istituito un Gruppo tecnico di lavoro multiprofessionale e interdisciplinare con il compito di elaborare proposte in merito ai criteri diagnostici per l’identificazione della malattia, effettuare uno studio epidemiologico dell’incidenza e della prevalenza della patologia nella popolazione emiliano-romagnola e sui percorsi assistenziali appropriati. All’inizio di questo mese lo studio è stato ultimato e reso pubblico con il titolo “Diagnosi e trattamento della Fibromialgia. Linee di indirizzo”.
Da qui l’iniziativa del gruppo Pd, che chiede alla Giunta “di proseguire il percorso intrapreso con il Gruppo tecnico di lavoro sulla sindrome fibromialgica, al fine di monitorare le azioni promosse attraverso le linee di indirizzo contenute nel documento pubblicato e di approfondire gli studi specifici di trattamento non farmacologico”. Il Pd, infine, domanda all’esecutivo regionale “di attivarsi presso il ministero della Salute e il Consiglio superiore di sanità al fine di aprire un confronto sulle linee guida elaborate dalla Regione affinché possano diventare una base di lavoro e di attività di ricerca comuni finalizzate al riconoscimento della fibromialgia quale malattia cronica e invalidante nonché al conseguente inserimento nei livelli essenziali di assistenza (Lea)”.
(Luca Govoni)


