Il riordino dei programmi di formazione per il riconoscimento e la certificazione della figura del soccorritore (con particolare riferimento a quella dell’autista soccorritore), in discussione a livello nazionale, è al centro di una risoluzione presentata in Regione dalla Lega Nord.
Secondo i leghisti, infatti, il mondo del soccorso volontario, rappresentato dall’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas), dalla Croce Rossa Italiana e dalle Misericordie, ha ritenuto i nuovi percorsi formativi sproporzionati e insostenibili per gli aspiranti soccorritori volontari, in quanto si prevedono più di mille ore di didattica cioè due anni di formazione.
Se il riordino dei percorsi formativi dovesse essere approvato – evidenziano i consiglieri – diventerebbe reale il rischio di vedere escluso il settore del volontariato dalla gestione dei servizi di emergenza, oggi coperti per il 40 per cento proprio grazie a soccorritori volontari, con gravi ripercussioni per la tutela della salute dei cittadini.
Da qui l’iniziativa della Ln, che chiede alla Giunta regionale “di esprimere un parere negativo, nelle sedi di confronto tra Stato e Regioni, al riordino dei programmi di formazione per il riconoscimento e la certificazione della figura del soccorritore”. Infine, dato che l’Emilia-Romagna è fra le regioni più attive nel soccorso volontario, il gruppo del Carroccio domanda all’esecutivo regionale “di intervenire sul governo affinché venga accolta la proposta alternativa di riordino dei programmi di formazione presentata da Anpas, Croce Rossa Italiana e Misericordie”.
(Luca Govoni)