COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Forlì-Cesena. Pompignoli (Ln): Grave chiusura Casa della salute a Meldola, la Regione ne spieghi i motivi

Il consigliere interroga l’esecutivo sui “gravi disagi tra la popolazione e i pazienti” e smentisce l’Ausl che sostiene di aver informato il Comune

“E’ stata una decisione gravissima che ha fortemente penalizzato gli utenti, ignorando volutamente quella che dovrebbe essere la centralità del paziente nel sistema sanitario romagnolo”. E’ il giudizio di Massimiliano Pompignoli (Lega Nord) consegnato a un’interrogazione nella quale il consigliere chiede lumi alla Giunta sui cinque giorni di chiusura degli ambulatori e dell’infermeria della Casa della salute di Meldola (Forlì-Cesena). La chiusura si è protratta da mercoledì 6 a domenica 10 dicembre.

L’esponente romagnolo della Lega nord domanda infatti quali siano “i motivi che hanno indotto i vertici dell’Ausl unica romagnola a sospendere, per cinque giorni consecutivi, l’erogazione dei servizi medico ambulatoriali e infermieristici innescando gravi disagi tra la popolazione e i pazienti in cura, costringendoli a recarsi alla guardia medica cittadina, dove opera un unico medico, o peggio ancora, al pronto soccorso di Forlì”.

Cinque giorni di chiusura, rimarca il leghista, decisi “senza informare preventivamente l’amministrazione comunale né tantomeno i cittadini”. E anche su questa mancanza l’esponente del Carroccio tira in ballo il governo regionale, domandando “le ragioni per cui il Comune sia stato tenuto all’oscuro di questa scelta”.

Le dichiarazioni alla stampa dell’Ausl Romagna per Pompignoli sono “altrettanto gravi e inaccettabili” e anche su questo sollecita una presa di posizione della Regione. L’azienda sanitaria, si legge nell’atto ispettivo, “anziché scusarsi dell’accaduto e assumersi le proprie responsabilità per l’ennesima prova di un’endemica disorganizzazione all’interno dell’azienda unica romagnola, ha minimizzato scaricando le responsabilità su terzi e sostenendo addirittura che cittadini e amministrazione fossero pienamente al corrente della situazione”.

(Andrea Perini)

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