COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Forza Italia: nessuna visita medica preventiva per personale Ausl, Regione intervenga

Un consigliere azzurro sottolinea il fatto che “i bambini negli ambulatori vaccinali potrebbero ricevere prestazioni da personale del quale non si è verificata idoneità alla mansione lavorativa, coperture vaccinali e assenza di patologie infettive trasmissibili”

Nessuna visita medica preventiva dell’Ausl per il personale medico convenzionato operante nell’azienda sanitaria, nonostante la legge lo preveda. In un’interrogazione alla giunta, un consigliere di Forza Italia chiede di avviare una verifica ispettiva dopo l’esposto che lo Snami (Sindacato nazionale dei medici italiani) ha presentato ai Carabinieri. “Per quale motivo l’Assessorato alla sanità non ha effettuato controlli e sollecitato l’Ausl?” è la domanda dell’azzurro che chiede anche se sia possibile, e in quali tempi, avviare tutte le profilassi necessarie per le categorie sanitarie convenzionate. Parrebbe inoltre che “anche il dirigente del Servizio assistenza territoriale della Regione- più volte sollecitato da sindacati e professionisti- non abbia ancora definito con le organizzazioni dei lavoratori una linea omogenea di comportamento a tutela della salute di cittadini e operatori”.

“Gli stessi dirigenti sindacali riferiscono che dal 2011 ad oggi non hanno mai avuto alcun contatto con il medico competente per idoneità alla mansione e sorveglianza sanitaria, esami ematici ed eventuali vaccinazioni consigliate”, spiega l’azzurro che, oltre a chiedere per quale motivo non siano stati presi prima provvedimenti, chiarisce che il problema riguarda “i medici dell’emergenza sanitaria territoriale 118, i medici che si occupano dei prelievi e iniettori, i medici vaccinatori, i medici della continuità assistenziale (titolari, reperibili, provvisori e sostituti) e, infine, quelli incaricati dell’assistenza carceraria”.

Secondo l’esposto presentato dallo Snami, sembrerebbe inoltre che anche “i servizi di medicina occupazionale non abbiano accolto le richieste del personale sanitario per effettuare visite e profilassi vaccinali”. Il consigliere domanda quindi se la Regione “ritenga un comportamento adeguato da parte dell’azienda, il fatto che i bambini negli ambulatori vaccinali ricevano prestazioni da personale del quale non si è verificata idoneità alla mansione lavorativa, coperture vaccinali e assenza di patologie infettive trasmissibili”.

(Francesca Mezzadri)

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