COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Galli (Fi) chiede reintroduzione ginecologia d’urgenza notturna a Pavullo e Castelnovo. No dell’Assemblea

Pavullo e Castelnovo, ha spiegato Zoffoli (Pd) in Aula, “sono ospedali di base, quindi non richiedono una guardia ginecologica, punti nascita chiusi per ragioni di sicurezza”. Critici con il consigliere dem Delmonte (Lega), Callori (Fdi) e Taruffi (ERCoraggiosa) che hanno chiesto la riapertura. Per Sassi (Misto) sono invece inadeguati i metodi di valutazione

L’Assemblea legislativa respinge (no dal Pd, sì da Lega, M5s, Fdi, ERCoraggiosa, Fi e Prodi e Sassi del Misto) la richiesta di Andrea Galli di Forza Italia, formulata con una risoluzione, di “reintrodurre il servizio di ginecologia d’urgenza notturna, nella fascia oraria dalle venti alle otto, sette giorni su sette, sia nell’ospedale modenese di Pavullo sia in quello reggiano di Castelnovo ne’ Monti”. Il servizio, ha riferito il consigliere in Aula sulla situazione del comune modenese, “è stato cancellato nel 2017, nonostante l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, avesse dichiarato in un’assemblea pubblica, proprio a Pavullo, che il reparto non avrebbe avuto tagli”.

La chiusura dei punti nascita di Pavullo e Castelnovo, ha invece rimarcato Paolo Zoffoli (Pd), “non è stata programmata per risparmiare, ma per ragioni di sicurezza”. Pavullo e Castelnovo, ha poi spiegato, “sono ospedali di base, quindi non richiedono una guardia ginecologica, sono invece stati attivati altri servizi, più utili, a tutela delle donne che devono partorire”.

Gabriele Delmonte (Lega) è intervenuto contro Zoffoli: “Dichiarazioni di una gravità inaudita, il consigliere del Pd ci dice che la sicurezza delle donne è garantita attraverso l’assenza del ginecologo di notte e non attraverso la sua presenza”. I due punti nascita, ha concluso, “vanno invece riaperti”.

“Zoffoli– è poi intervenuto Igor Taruffi (ERCoraggiosa)– non ha rappresentato le posizioni della maggioranza e dello stesso presidente Bonaccini”. La chiusura dei punti nascita, ha poi rimarcato il consigliere, “è stata decisa dal governo Berlusconi nel 2010, con la Lega alleata”. I punti nascita, ha concluso, “devono essere riaperti”.

Per Gian Luca Sassi (Misto) “il problema è come viene fatta la valutazione di rischio, la valutazione non si deve fare sui numeri ma sul personale”.

Per Fabio Callori (Fdi) “il problema dei punti nascita c’è: chiuse strutture, come a Borgotaro, in aree periferiche della regione”. Per il consigliere “devono invece essere riaperte”.

(Cristian Casali)

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