“Potenziare le attività in atto per ridurre i casi d’infezione ospedaliere negli ospedali del territorio regionale”. Lo chiede alla giunta Giulia Gibertoni, consigliera regionale del Movimento 5 stelle, con un’interrogazione nella quale riporta il caso del decesso di un uomo di 53 anni, di Sassuolo, morto al Policlinico lo scorso nove febbraio a causa di sepsi contratta nel corso di esami a cui era stato sottoposto per diagnosticare una patologia al fegato.
La consigliera spiega nelle premesse dell’atto ispettivo come “i reparti più a rischio sono le terapie intensive, i reparti chirurgici ad alta complessità e le medicine. Le infezioni che colpiscono i pazienti ricoverati sono soprattutto infezioni delle vie urinarie, infezioni dei siti chirurgici, infezioni dell’apparato respiratorio e sepsi. Il costo complessivo delle infezioni ospedaliere in Italia- continua Gibertoni- dovuto ad allungamenti dei tempi di ricovero e all’utilizzo di farmaci più costosi, è di un miliardo di euro l’anno. Appare quindi evidente- rimarca- come un contenimento e abbattimento delle infezioni avrebbe anche un impatto economico importante liberando risorse da riallocare all’interno del servizio sanitario nazionale”.
Per questo la pentastellata chiede di “elaborare un indirizzo di valutazione per i casi di infezioni ospedaliere per arrivare a una risoluzione extra-giudiziale delle istanze risarcitorie in tempi brevi permettendo, allo stesso tempo, il contenimento dei costi”. Non solo: l’esponente del Movimento 5 stelle domanda anche “il numero di richieste risarcitorie per presunte infezioni ospedaliere del territorio regionale dal 2012 ad oggi”, e nello specifico “il numero dei casi di contenzioso giudiziale, degli accordi extra-giudiziali raggiunti, i tempi dei risarcimenti, i risparmi originati dalla riduzione dei costi”.
Infine, per il caso della morte dell’uomo di Sassuolo, Gibertoni invita l’esecutivo “ad azionare da subito un accordo extra-giudiziale, per evitare costi giudiziari per il contenzioso inutili, qualora vi è una evidente responsabilità della struttura ospedaliera, nella quale è stata contratta l’infezione causa del decesso”.
(Andrea Perini)