COMUNICATO
Assemblea

Sanità. Gibertoni (Misto): attivarsi con Governo e Parlamento per riforma pensioni invalidità

La consigliera interroga la Giunta affinché vengano attivati dei reali percorsi di vita indipendente per le persone con disabilità gravi

Attivarsi con il Governo e il Parlamento, ma anche in Conferenza Stato-Regioni, per sollecitare una riforma complessiva delle pensioni d’invalidità per le persone con disabilità: che riconosca l’erogazione di un adeguato trattamento economico secondo il principio già sancito dalla Corte costituzionale e attivare dei reali percorsi di vita indipendente per le persone con disabilità gravi, eliminando per loro anche la compartecipazione alla spesa per i servizi sociosanitari. Una questione portata sul tavolo della Giunta regionale con un’interrogazione della consigliera del gruppo Misto Giulia Gibertoni. La questione nasce dal fatto che il 24 giugno scorso una sentenza della Corte costituzionale – spiega la consigliera – ha prescritto di aumentare per tutte le persone al 100 per cento inabili al lavoro la pensione di invalidità civile, innalzandola dagli attuali 285 euro mensili alla cifra minima di 516 euro mensili, dichiarando quindi insufficiente l’assegno mensile in vigore”. Nella sentenza si legge anche che ‘resta ferma la possibilità per il legislatore di rimodulare la disciplina delle misure assistenziali vigenti, purché idonee a garantire agli invalidi civili totali l’effettività dei diritti loro riconosciuti dalla Costituzione'”. La Regione, nell’ambito delle proprie competenze in materia, non valorizza e non finanzia direttamente per queste persone progetti di vita indipendente, cioè la possibilità di autodeterminarsi e di poter vivere il più possibile in condizioni di autonomia, preferendo erogare l’assegno di cura, “ma ciò che differenzia l’intervento di vita indipendente dall’assegno di cura – sottolinea Gibertoni – si concretizza soprattutto nella modificazione del ruolo svolto dalla persona con disabilità, che non è più solo ‘oggetto di cura’ ma diventa ‘soggetto attivo’ a cui è garantita la possibilità di autodeterminarsi attraverso l’attivazione degli strumenti previsti dalla vigente legislazione relativi al sostegno nell’assunzione delle decisioni e nella ricerca di migliori condizioni di vita, a partire dalla maggiore autonomia possibile nel proprio contesto di vita familiare, formativa, sociale e lavorativa”. “

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