Avviare un percorso con l’Istituto di Montecatone (Montecatone Rehabilitation Institute) per superare l’attuale forma giuridica di governance e tutte le sue criticità, così da potenziare l’attività di ricerca, promuovere la nascita di una rete delle unità spinali e rafforzare la componente professionale. È l’impegno che chiede alla giunta Daniele Marchetti della Lega nord per il futuro dell’ospedale di alta specialità che costituisce il principale polo regionale di riferimento per la riabilitazione intensiva delle persone colpite da lesioni midollari e uno dei tre centri di riferimento regionale per le lesioni cerebrali acquisite.
Il direttore generale dell’Istituto, Mario Tubertini, era stato ascoltato in commissione Politiche per la salute, dove aveva evidenziato alcuni problemi, come “l’elevata mobilità del personale (solo in uscita) con conseguente appesantimento nella formazione, l’incoerente riconoscimento della veste giuridica dell’Istituto da parte del Sistema (pubblici o privati?), la necessità di rivalutare la forma di gestione alla luce del mutato contesto sia nazionale sia locale, la scarsa competitività sul piano contrattuale, l’impossibilità di partecipare a ‘bandi competitivi’ della ricerca, limitando fortemente la produzione scientifica, l’inadeguatezza della struttura del finanziamento in rapporto alle necessità di investimenti e di rinnovamento tecnologico”. L’istituto di Montecatone è una struttura del servizio sanitario regionale e una società per azioni a totale capitale pubblico, con una dotazione di 158 posti letto (compresa un’area critica per la presa in carico del paziente ancora in fase di instabilità clinica). Gli operatori attivi nella struttura sono circa 400.
(Giulia Paltrinieri)