Carta su carta per una visita specialistica, anche se prenotata tramite fascicolo sanitario elettronico (FSE). Questo perché nei momenti di accettazione alla visita, come nel caso specifico di Imola che viene riferito, vengono richiesti documenti come la ricetta del medico (presente sul fascicolo sanitario elettronico) e la ricevuta di pagamento (già elaborato ed effettuato).
È l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere regionale Daniele Marchetti (Lega Nord Emilia-Romagna). Il consigliere chiede sopratutto che senso abbia “tutto questo passaggio di carta per coloro che si avvalgono del fascicolo sanitario elettronico e quante ricette (in percentuale sul totale) vengono predisposte in modalità manuale”. Evidenzia inoltre Marchetti, che se ci fosse più integrazione e collaborazione tra i servizi si eviterebbe al cittadino di stampare carta e consegnarla all’accettazione. Carta che poi dice il consigliere “passa di mano in mano, da un ufficio all’altro”.
Marchetti domanda anche quale sia il motivo per cui ci sono medici “che ancora oggi non effettuano le prenotazioni in formato elettronico”, il che “consentirebbe il diretto caricamento del fascicolo sanitario e la prenotazione anche tramite telefono” e quali siano “i settori specialistici per cui ancora non è possibile predisporre la ricetta in formato elettronico”.
Serve in tempi brevi, conclude il consigliere, raggiungere una piena integrazione dei processi, nel rispetto della privacy, per evitare così “inutili passaggi di carta e di documenti già in possesso della pubblica amministrazione”.
(Giacomo Barducci)