La legislazione vigente in tema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs nr. 81 del 9 aprile 2008) prescrive, nella sezione dedicata ai rischi connessi all’esposizione all’amianto, una serie di obblighi in carico al datore di lavoro per evitare ogni tipo di contaminazione. Per quanto riguarda gli indumenti di lavoro – ricordano Daniele Marchetti e Michele Facci (Lega) “possono essere trasportati all’esterno solo per il lavaggio in lavanderie attrezzate per questo tipo di operazioni, in contenitori chiusi, qualora l’impresa stessa non vi provveda o in caso di utilizzazione di indumenti monouso per lo smaltimento secondo le vigenti disposizioni”. I consiglieri leghisti, avendo poi rilevato “che gli operatori delle ambulanze di ‘Fondazione Catis’ e ‘Is.Mobo’ (ex Croce azzurra) non dispongono del lavaggio degli indumenti di lavoro (tute Dpi) ma che il lavaggio delle stesse viene effettuato dagli operatori presso le loro lavatrici private”, chiedono la parificazione di tali operatori a quelli esposti al pericolo amianto in considerazione del trasporto di “persone con varie patologie e con malattie altamente trasmissibili e trasporti di pazienti affetti da Covid”. Dalla situazione in essere i quesiti alla Giunta: se “ ritiene corretto il lavaggio delle divise presso le lavatrici private degli operatori, se ritiene corretto che non sia applicato quanto disposto dal Decreto legislativo 81/2008 in tema di lavaggio degli indumenti da lavoro e se voglia intervenire per sanare tale problematica che igienicamente non sembra essere corretta”.
6 Luglio 2020 13:05
Sanità. Lega: quale lavaggio per gli indumenti degli operatori delle ambulanze a Bologna?
Marchetti e Facci sollevano il problema del lavaggio degli indumenti per gli operatori delle ambulanze di “Fondazione Catis” e “Is.Mobo” (ex Croce azzurra)
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6 Luglio 2020 13:05