“Chiarire i motivi che hanno portato a non recepire le indicazioni del Piano nazionale prevenzione vaccinale che include una specifica prevenzione per il cancro della cervice uterina”.
A chiederlo è la Lega con un’interrogazione a prima firma Daniele Marchetti e sottoscritta anche dalla collega Valentina Stragliati e da Fabio Bergamini.
Ricordando come il carcinoma della cervice uterina (HPV) “rappresenti a tutt’oggi il quinto tumore più diffuso a livello mondiale” e che la strategia dell’Organizzazione mondiale della Sanità per eliminare tale tipo di tumore sia basata su incremento della vaccinazione, screening e trattamenti organizzati per le lesioni precancerose, i leghisti sottolineano come il Piano regionale prevenzione vaccinale (PRPV) 2023-2025, “prevede la gratuità vaccinale per le donne fino a 26 anni, mentre al di sopra di questa età è prevista la possibilità di accedere agli ambulatori vaccinali pagando un prezzo agevolato”.
Ricordando come il Piano nazionale prevenzione vaccinale contro HPV e altre malattie correlate (PNPV) “rilanci e rafforzi la campagna nazionale di vaccinazione con un coinvolgimento attivo del territorio per favorire la vaccinazione con l’ampliamento dell’accesso ai servizi e il mantenimento della gratuità di tutte le dosi del ciclo vaccinale nel tempo per le coorti beneficiarie (per i maschi gratuità fino ai 18 anni)”, i leghisti vedono “un netto contrasto tra il Piano nazionale e quello emiliano-romagnolo” e chiedono anche alla giunta se “è intenzione porre rimedio e garantire questo importate diritto ai cittadini dell’Emilia-Romagna”.
Ulteriori auspici, poi, riguardano la “promozione della vaccinazione alle donne non ancora vaccinate, ma aventi diritto, in fase di screening” e il coinvolgimento delle farmacie “per dare una maggiore capillarità all’azione, nella campagna informativa e di somministrazione vaccinale”.
(Luca Boccaletti)