COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Lega: Software per monitorare badantato irregolare negli ospedali come a Piacenza

L’obiettivo, spiegano i consiglieri (prima firma Rancan) è quello di “garantire che i pazienti siano curati da persone competenti e che a loro volta gli assistenti abbiano paga adeguata e diritti garantiti”

Una risoluzione per chiedere di implementare in tutti gli ospedali della Regione il software informatico, già attivato nell’ospedale di Piacenza, per l’accreditamento di aziende e operatori responsabili dei servizi di assistenza non sanitaria negli ospedali. Matteo Rancan (primo firmatario) con Gabriele Delmonte, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti, Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Stefano Bargi e Marco Pettazzoni, consiglieri della Lega Nord, chiedono alla Regione di battersi contro “il fenomeno dell’assistenza extra sanitaria nelle strutture ospedaliere che porta alla diffusione di un ‘badantato’ non regolare, non monitorato (piaga nota in ambito ospedaliero) con possibili rischi per le strutture ospedaliere, il personale ricoverato, i familiari e le medesime operatrici”, spesso “circuite dalle cooperative”.

I leghisti riportano come esempio quello di Piacenza che “dal 2011 ha sperimentato con successo e adottato in tutti i reparti un regolamento – convertito da un paio d’anni in un software informatico che registra le presenze, stilando quotidianamente una mappatura di chi fa assistenza notturna ai degenti”. In più, “ogni mese vengono pianificati dei controlli all’interno dell’ospedale in modo da smascherare persone presenti senza averne titolo”. L’obiettivo, spiegano i consiglieri è quello di “garantire che i pazienti siano curati da persone competenti e che, chi si occupa di assistenza, sia adeguatamente pagato per quello che svolge e si veda garantire i suoi diritti di lavoratore”.

Anche “l’ospedale di Parma adotterà questo strumento”, informano i consiglieri che chiedono che possa essere installato in tutti gli ospedali della Regione per avere una verifica periodica degli organi di controllo sul personale non familiare. “Il programma, ulteriormente migliorabile, ha permesso di ridimensionare il problema sicurezza”, aggiungono i leghisti, che insistono sull’intento del progetto: “Non quello di trasformare le strutture sanitarie in caserme blindate, ma di rendere operativo un regolamento che ha come obiettivi il rispetto dei diritti e delle esigenze dei cittadini, la loro sicurezza e l’eliminazione di alcune incongruenze nel mondo del lavoro”.

(Francesca Mezzadri)

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