La giunta regionale chiude alle richieste del Movimento 5 stelle sui punti nascita di Castelnovo né Monti (Reggio), di Pavullo nel Frignano (Modena) e di Borgo Val di Taro (Parma). Due le interpellanze presentate dai pentastellati per chiedere di “salvare le tre strutture”. In particolare, i consiglieri 5S chiedono all’esecutivo regionale di “avanzare un’ulteriore richiesta, meglio motivata e supportata, di deroga al ministero della Salute per i tre centri”, valutando, anche se il parere sarà negativo, “la riattivazione del servizio”.
La riorganizzazione, ha replicato la giunta, “dell’assistenza alla nascita nei territori montani è stata attuata esclusivamente nell’ottica di una maggiore garanzia della sicurezza del percorso nascita e di una migliore presa in carico della donna e del nascituro, dall’inizio della gravidanza fino al primo anno di vita del bambino”. Il parere negativo, ha quindi rimarcato l’esecutivo, “assume la natura di un vincolo non solo normativo, ma anche scientifico ed etico in relazione alla sicurezza delle madri e dei bambini”.
Sospendere il servizio, hanno poi risposto gli esponenti 5S, “significa impoverire la qualità della vita di chi decide di vivere nei territori montani”.
Il M5s ha proposto anche l’attivazione di un progetto pilota regionale per garantire, nelle tre strutture, “la gestione delle gravidanze a basso rischio”.
(Cristian Casali)