COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Malati Alzheimer, Sensoli e Bertani (M5s): garantire assistenza sanitaria attraverso il Fondo regionale

Risoluzione chiede anche di “implementare la verifica delle prestazioni da erogare, affinché, qualora esista una correlazione stretta tra prestazioni sanitarie e assistenziali, l’intero costo delle rette venga accollato al Sistema Sanitario Nazionale”.

“La Regione, attraverso le risorse messe a disposizione dallo Stato che confluiscono nel Fondo sanitario regionale, continui a garantire gli interventi e l’assistenza di natura prettamente sanitaria a favore delle persone affette da Alzheimer e di altre malattie che causano demenza”. A chiederlo sono i consiglieri Raffaella Sensoli e Andrea Bertani (Movimento 5 Stelle).

Nella risoluzione presentata alla Giunta, i consiglieri pentastellati chiedono anche di “implementare, per evitare contenziosi con le famiglie e spese legali, la verifica delle prestazioni da erogare”. L’obiettivo, “qualora esista una correlazione stretta tra prestazioni sanitarie e assistenziali, è che l’intero costo delle rette venga accollato al Sistema Sanitario Nazionale”. Diversamente, “al SSN dovrebbe essere accollata solo la quota sanitaria”.

“Da tempo- scrivono Sensoli e Bertani nell’atto di indirizzo- in seguito alle numerose sentenze emesse in primo grado e dalla Cassazione, si è sviluppato un intenso dibattito sulla competenza della retta nelle Residenze Sanitarie Assistenziali per i malati di Alzheimer. Queste sentenze- specificano i consiglieri- stabiliscono che, nei soggetti gravemente affetti dal morbo ricoverati in RSA, la parte della retta di compartecipazione relativa alle spese assistenziali e alberghiere sia a carico del Servizio Sanitario Nazionale”. Tuttavia, continuano i consiglieri, “la valutazione dell’intera retta a carico del servizio sanitario in caso di Alzheimer non è un automatismo: occorre verificare caso per caso la tipologia e intensità sanitaria delle prestazioni erogate”.

Secondo Sensoli e Bertani, a questo proposito, nella legge regionale 2-2003 “è richiamata una direttiva mai emanata a oltre 10 anni dalla previsione”, nella quale è specificato che “nel rispetto dei principi di equità, omogeneità e progressività in ragione della capacità economica degli utenti non autosufficienti, nonché di quelli in materia di indicatore della situazione economica equivalente (Isee), con specifica direttiva della Giunta regionale. acquisito il parere del Consiglio delle Autonomie locali, da sottoporre a verifica dopo il primo biennio di applicazione. sono definite le modalità di concorso da parte degli utenti al costo alle prestazioni relative ai seguenti servizi socio-sanitari: assistenza domiciliare servizi semiresidenziali e residenziali”. 

(Stefano Chiarelli)

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