Promuovere nei giovani la consapevolezza alla salute.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Marcello, con un’interrogazione a risposta orale in commissione Politiche per la salute, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, chiede alla Regione di aumentare la consapevolezza dei giovani alla Salute, alla conoscenza del Servizio Sanitario Nazionale, alla prevenzione delle sostanze da abuso e alla prevenzione dei rischi da lavoro.
“Dalle indagini statistiche della Fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) emerge una lacuna preoccupante nella conoscenza del medico di base tra gli studenti delle scuole superiori della nostra Regione: circa un terzo di essi non solo ignora la sua identità, ma anche le sue funzioni e il suo ruolo cruciale nel Servizio Sanitario Nazionale. Nelle nostre scuole regionali, è decisamente carente l’attività di informazione, circa il funzionamento del servizio sanitario, la prevenzione riguardo al consumo di alcol, droghe e sostanze di abuso, con conseguente scarsa conoscenza dei loro effetti nocivi sulla salute a breve e lungo termine, nonché dei risvolti amministrativi e penali. Analoga scarsa conoscenza viene riscontrata verso la formazione sull’accesso al lavoro e sulla prevenzione alla salute ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro e al rischio di infortuni e malattie professionali – spiega il consigliere, e per questo chiede alla giunta – quali azioni intende intraprendere al fine di aumentare la consapevolezza dei giovani alla Salute, alla conoscenza del Servizio Sanitario Nazionale, alla prevenzione delle sostanze da abuso quali alcol, droghe e psicofarmaci e alla prevenzione dei rischi da lavoro con conseguenti infortuni e malattie professionali”.
La risposta è stata affidata all’Assessore alle Politiche per la salute Massimo Fabi: “La Regione ha certamente a cuore la tutela della salute dei giovani, con il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 abbiamo sviluppato iniziative volte alla promozione della salute, per contrastare comportamenti a rischio, coinvolgendo le scuole. Le caratteristiche chiave sono l’inserimento degli interventi in un ampio piano, lo sviluppo di pratiche, la formazione dei docenti e il protagonismo degli studenti. In Emilia-Romagna risultano 250 gli istituti aderenti”.
Marcello ha replicato chiedendo di avere una risposta scritta in merito alla tematica discussa.
(Giorgia Tisselli)
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