La Regione indichi le proposte che l’Ausl Romagna sta valutando per evitare che i professionisti della sanità “già duramente provati dalla pandemia, non debbano farsi carico dei continui tagli, che inevitabilmente ricadono anche sulle prestazioni rese al cittadino”.
Lo chiede Marco Mastacchi, capogruppo di Rete Civica, in un’interrogazione alla giunta firmata anche dal collega di gruppo Simone Pelloni. Oltre a voler conoscere quali siano le proposte al vaglio della Ausl Romagna “rispetto alla pronta disponibilità” il consigliere vuole sapere “se la Direzione dell’AUSL della Romagna intende accogliere le richieste avanzate dal personale del comparto, tramite il sindacato delle professioni infermieristiche NURSIND, in merito alla possibilità di superare la criticità delle assenze improvvise con un progetto basato sulla giusta valorizzazione economica di chi si renderà volontariamente disponibile”.
La pronta disponibilità, ricorda Mastacchi, prevista dal contratto nazionale non serve per coprire carenze di organico, ma per “garantire interventi assistenziali urgenti e non programmabili”. Poi, il consigliere riporta le richieste avanzate dal personale del comparto alla Direzione generale dell’Azienda Usl della Romagna, che sono “la giusta valorizzazione economica di tutti i dipendenti e soprattutto la garanzia di un adeguato recupero psicofisico e una maggiore conciliazione dei tempi di vita-lavoro”. Dopo numerose proteste e manifestazioni, il sindacato degli infermieri Nursind ha inviato all’Ausl Romagna “proposte alternative basate sulla volontarietà debitamente valorizzata”. Ogni giorno, sono 50 gli infermieri (tra Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini) coinvolti nella revisione organizzativa-gestionale dell’Ausl.
(Gianfranco Salvatori)