Fare il bilancio dei danni dell’attacco informatico di cui è stata vittima la sanità modenese il 28 novembre scorso.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “nella serata di martedì 28 novembre scorso i sistemi informatici delle aziende sanitarie di Modena hanno subito un attacco informatico con tecnica ransomware cryptolocker che hanno causato una brusca interruzione nell’erogazione dei servizi: dalla mattina di mercoledì 29 novembre scorso una moltitudine di erogati alla Ausl di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo Spa non sono disponibili, il sistema di prenotazione di visite ed esami non è accessibile, pertanto non è possibile né prenotare né disdire o modificare appuntamenti tramite nessun canale (farmacie e corner coop, call center, FSE – app ERsalute, sportelli Ausl) e i referti degli esami di laboratorio non sono scaricabili dal sito dell’Ausl, né ritirabili in formato cartaceo presso le farmacie e le sedi della Ausl”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se sia stato valutato l’impatto sanitario a medio e lungo termine dell’interruzione dei servizi, ed in particolare la non esecuzione di prelievi ed esami ematici e se l’interruzione della chemioterapia e della radioterapia, ad eccezione di quella improcrastinabile e di quella eseguita dall’unica macchina funzionante possano avere ripercussioni sulla salute pubblica”.
Castaldini vuole inoltre sapere “se l’interruzione dei servizi abbia riguardato anche quelli erogati dalla sanità privata convenzionata e se l’interruzione nei servizi erogati dalle strutture pubbliche abbia favorito la sanità privata che eroga prestazioni a libero mercato nella Provincia di Modena”.
(Luca Molinari)