La possibile uscita del socio privato dall’ospedale di Sassuolo, e le sue ripercussioni in ambito di efficienza, trattamento economico del personale, intenzioni della Regione sul mantenimento o meno della Spa, sono alcuni punti dell’interpellanza presentata dal consigliere Stefano Bargi (Lega) come primo firmatario. L’atto è stato anche sottoscritto dal collega Simone Pelloni.
In una dettagliata richiesta alla Giunta, Bargi vuole sapere se la Regione abbia condiviso l’iniziativa e quali siano le ragioni dell’uscita; se la comunicazione istituzionale sia conforme alla massima trasparenza; quali siano le altre “esperienze di modelli gestionali integrati” di cui parla la delibera dell’Ausl di Modena; se la una nuova configurazione societaria possa far cambiare il trattamento economico del personale e ci sia il rischio di perdita di alta professionalità dall’ospedale. Infine, il consigliere chiede se “la nuova configurazione societaria potrà garantire il mantenimento degli elevati standard raggiunti negli scorsi anni dall’Ospedale di Sassuolo, se potranno essere conservati ed eventualmente implementati i servizi e le prestazioni ospedaliere attualmente attivi e se la Regione intenda contribuirvi economicamente in qualche forma”.
L’ospedale, ricorda Bargi, è una società “mista pubblico-privato (con azionisti al 51% l’Azienda USL di Modena ed al 49% la società Atrikè S.p.A.)”. Dopo aver richiamato le delibere che definivano il progetto pubblico-privato e ne stabilivano gli obiettivi, il consigliere afferma che l’Ausl di Modena ha preso atto della volontà di Atrikè di vendere le proprie quote, manifestando l’intenzione di acquisirle “al fine di pervenire a una gestione esclusivamente pubblica della struttura ospedaliera”. L’Ausl ha anche detto che ci sarà un accordo di compravendita e che “la Giunta regionale adotti un proprio atto con il quale venga espressa condivisione della scelta di acquisizione delle partecipazioni”. Nella delibera Ausl, si legge che l’assessorato regionale alla Salute “ha condiviso obiettivi e impostazione della bozza di Accordo Preliminare sopra citato”.
Secondo Bargi, l’esperienza mista pubblico-privato “ha da sempre rappresentato per l’Ospedale di Sassuolo livelli qualitativi, organizzativi e gestionali molto alti”. Un livello che “sarebbe stato raggiunto grazie anche agli investimenti garantiti finora dal socio privato”. Il Comune di Sassuolo, però, non sarebbe stato coinvolto nella riunione in cui si è firmato l’accordo così come buona parte della dirigenza dell’ospedale, che avrebbe appreso la notizia solo dalla stampa, conclude il consigliere.
(Gianfranco Salvatori)