“Sostenere l’iniziativa ‘Stop tampon tax!’”.
A chiederlo, con una risoluzione rivolta al governo regionale discussa in Assemblea, è Silvia Piccinini (Cinquestelle), che propone anche, contestualmente, “adeguate azioni di informazione e sensibilizzazione collegate al progetto per l’azzeramento della tampon tax”.
Il Movimento 5 stelle sollecita quindi l’esecutivo regionale a interpellare governo nazionale e Parlamento per richiedere da subito “l’annullamento o la forte riduzione dell’imposta IVA su tamponi, assorbenti e coppette mestruali”.
Sui prodotti per l’igiene femminile, spiega Piccinini, “attualmente grava un’aliquota IVA identica a quella prevista per i beni di lusso”. Rileva poi che “in molti paesi europei, come Germania, Lussemburgo, Francia, Belgio, Gran Bretagna e Irlanda, la situazione è decisamente migliore”. La consigliera, assieme a esponenti della maggioranza, ha poi presentato un emendamento per “favorire le iniziative che prevedano la distribuzione gratuita nelle scuole di dispositivi per l’igiene femminile”.
La maggioranza, con un emendamento a prima firma Nadia Rossi (Pd), sottolinea come “il Consiglio dei ministri il 19 ottobre scorso ha approvato il documento programmatico di bilancio che prevede una riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti igienici femminili dal 22 al 10 per cento, proposta che deve essere approvata entro dicembre”. Rossi riferisce poi in aula che già nel novembre 2018 l’Assemblea, su suo impulso, “aveva approvato una risoluzione che impegnava la Giunta a sostenere in tutte le sedi regimi di tassazione agevolata sugli articoli per l’igiene intima femminile (e anche per i pannolini per bambini)”.
“Da Fratelli d’Italia si chiede poi a governo e Camere, con un ulteriore emendamento, a prima firma Michele Barcaiuolo, “di applicare la riduzione fino al 4 per cento dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia”.
Per Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) “l’obiettivo è superare le disparità collegate al genere, dato che ancora oggi sussistono differenze, anche rispetto al reddito”.
Roberta Mori (Pd), sul provvedimento, ha parlato di “lavoro che incrocia i bisogni delle persone ed è importante superare le disuguaglianze di genere come questa tassa, che grava solo sulle donne”.
L’Assemblea approva la risoluzione all’unanimità. Ok anche agli emendamenti di maggioranza e Cinquestelle al provvedimento, respinto invece quello targato Fratelli d’Italia.
(Cristian Casali)