COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Parma. Bocchi (FdI): “Chiarire validità concorso per professore universitario presso Azienda ospedaliera”

Nell’atto ispettivo si sottolinea come il bando, rivolto alla cardiologia interventistica, sia una “sotto branca totalmente ufficiosa della cardiologia”

“Chiarire i termini del concorso indetto dall’Università di Parma per un posto di professore universitario nel dipartimento di medicina e chirurgia dell’azienda ospedaliera universitaria di Parma”.

A porre il quesito alla giunta regionale è Priamo Bocchi (FdI) con un’interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Fausto Gianella e Alessandro Aragona.

Nel dare conto del concorso bandito dall’ateneo parmigiano nell’agosto scorso, il consigliere di Fratelli d’Italia sottolinea l’estrema specificità della figura richiesta, specificamente rivolta alla “cardiologia interventistica dei pazienti con STEMI”. Nel rilevare come questa specializzazione sia “una sotto branca totalmente ufficiosa della cardiologia (al pari di molte altre), in alcun modo riconosciuta come specifico settore disciplinare universitario o come profilo amministrativo ospedaliero”, Bocchi sottolinea come “tali iper-specifici requisiti di preferenza nominati nel bando (l’inserimento dei quali è atto dichiarato illegittimo da ripetute sentenze TAR e del Consiglio di Stato), non sarebbero comunque ex-lege utilizzabili in fase di esame dei titoli in quanto favorirebbero una valutazione asimmetrica dei candidati da parte della commissione nominata” e paventa anche la dissuasione “dall’iscrizione al concorso da parte di altri cardiologi di altre sotto branche e non appartenenti a quella specificata che è inesistente per la legge”.

Alla luce della partecipazione di due soli candidati al bando e di come le richieste inquadrino anche un ben specifico ruolo ospedaliero, il consigliere parmigiano sollecita l’esecutivo regionale a chiarire “se non ritenga che, per come è formulato, il bando di concorso possa dare l’impressione di essere conseguenza della preselezione di un candidato e comunque rischi di premiare un candidato meno meritevole di un altro e che potrebbe prestarsi a un successivo ricorso per vizio di legittimità”.

(Luca Boccaletti)

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