“Subito un confronto con i responsabili di Centro iperbarico”.
È Giuseppe Paruolo (Partito democratico), con un’interrogazione, a chiedere l’intervento del governo regionale, per “evitare che venga meno l’erogazione di queste prestazioni sanitarie a favore dei cittadini emiliano-romagnoli”.
“Le prestazioni di ossigenoterapia iperbarica (fondamentali per la cura di gravi patologie) – si legge nell’atto – in Emilia-Romagna sono erogate da tre strutture, una pubblica all’ospedale di Vaio (Fidenza), e due private accreditate, a Ravenna e a Granarolo dell’Emilia (nel bolognese), che fanno capo alla società Centro iperbarico”.
Il centro iperbarico di Granarolo, spiega il consigliere, “effettua oltre 10mila terapie in convenzione all’anno e quello di Ravenna oltre 17mila”. Negli anni, prosegue, “i costi di gestione delle due strutture sono aumentati in misura significativa (per la formazione del personale, per l’adeguamento alle normative sulla sicurezza e sulla privacy e per il costo del materiale di consumo usato nelle terapie)”. Con il Covid poi, rimarca il dem, “le due strutture lavorano meno e anche le spese collegate alla gestione (per attivare le misure di contrasto al virus) sono ulteriormente cresciute”.
I responsabili di Centro iperbarico, sottolinea Paruolo, “hanno tentato a più riprese di avviare un’interlocuzione con l’assessorato regionale per segnalare la situazione di difficoltà in cui si trovano a operare, in ragione della crescita dei costi ordinari e dell’insorgenza di quelli straordinari dovuti alla pandemia, a fronte di tariffe ferme a 33 anni fa, ma non sono ancora riusciti ad avere un confronto”.
Il consigliere sollecita quindi all’esecutivo di programmare questo incontro, per favorire il superamento di questa situazione di crisi.
(Cristian Casali)