COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Pd, M5s, Civici, Avs: “Rafforzare le campagne di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e dell’HIV”

Approvata la risoluzione a prima firma Gian Carlo Muzzarelli (Pd), insieme all’emendamento presentato da Lorenzo Casadei (M5s) e sottoscritto anche da Giovanni Gordini (Civici), Paolo Trande (Avs) e Muzzarelli (Pd). Giancarlo Muzzarelli (Pd): “Questa risoluzione nasce dalla necessità, sempre più urgente, di affrontare con strumenti adeguati l’aumento delle infezioni sessualmente trasmesse e dell’HIV, in particolare tra le fasce più giovani della popolazione”

Rafforzare le campagne regionali di sensibilizzazione e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e dell’HIV. A chiederlo è una risoluzione approvata dalla commissione Politiche per la salute presieduta da Gian Carlo Muzzarelli presentata da Gian Carlo Muzzarelli (Pd, primo firmatario), Lorenzo Casadei (M5S), Giovanni Gordini (Civici), Alice Parma (Pd), Fabrizio Castellari (Pd). E’ stato presentato e accolto anche un emendamento, a prima firma di Casadei e sottoscritto anche da Giovanni Gordini (Civici), Paolo Trande (Avs) e Muzzarelli (Pd), che chiede l’inserimento della PrEP e della PEP all’interno dei Livello essenziali di assistenza (LEA) e di reinserirne la distribuzione su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna anche alle persone non residenti.

“Questa risoluzione nasce dalla necessità, sempre più urgente, di affrontare con strumenti adeguati l’aumento delle infezioni sessualmente trasmesse e dell’HIV, in particolare tra le fasce più giovani della popolazione”, ha detto Muzzarelli per il quale “nel 2023 in Italia sono state registrate 2.349 nuove diagnosi di infezione da HIV con un’incidenza di 4,0 casi per 100.000 residenti, mentre i primi dati relativi al 2024 confermano il persistere di un numero elevato di nuove diagnosi e di casi di Aids. Un’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – evidenzia il consigliere – rileva che, tra il 2014 e il 2022, la percentuale di adolescenti europei che dichiara di aver utilizzato il preservativo durante l’ultimo rapporto sessuale è scesa dal 70 per cento al 61 per cento tra i ragazzi e dal 63 per cento al 57 per cento tra le ragazze ed anche in Italia si osserva un preoccupante calo dell’uso del profilattico”.

Muzzarelli ricorda come il recente intervento normativo promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito introduca nuove limitazioni all’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, prevedendo l’obbligo del consenso preventivo dei genitori e l’esclusione di tali percorsi nelle scuole primarie e dell’infanzia. “Il decreto legislativo 502 del 1992, e successive modificazioni, affida alle Regioni la responsabilità della prevenzione collettiva e della promozione della salute, anche attraverso attività in contesti scolastici e comunitari. In tale quadro, – continua il consigliere – le Regioni possono attuare interventi di educazione alla salute e prevenzione anche in deroga a limitazioni nazionali, qualora ciò sia motivato da ragioni di sanità pubblica e coerente con i principi costituzionali”. L’esponente Dem spiega che tali limitazioni rischiano di ridurre l’efficacia delle politiche di prevenzione; pertanto, impegna la Giunta a potenziare i programmi di educazione alla salute nelle scuole e a valutare la possibilità di attuare, in deroga ai nuovi limiti introdotti a livello nazionale, interventi di educazione alla salute e prevenzione nelle scuole, qualificandoli come attività di sanità pubblica di competenza regionale.

Nell’emendamento presentato, Casadei sottolinea che “la prevenzione della HIV rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela della salute pubblica e per la riduzione delle nuove infezioni, ed è altrettanto urgente garantire la distribuzione della PrEP e della PEP su tutto il territorio regionale, in particolare nelle situazioni di urgenza e per i soggetti maggiormente esposti al rischio. Limitarne l’accesso ai soli residenti rischia di avere conseguenze su chi vive di fatto in Emilia-Romagna. Inoltre, non risultano ad oggi ricomprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) né inserite tra gli obiettivi prioritari finanziati dal Piano nazionale di interventi contro l’HIV e AIDS (PNAIDS), pur rappresentando strumenti fondamentali”.

(Giorgia Tisselli)

Sanità e welfare