“Quali misure intende adottare la giunta al fine di scongiurare la perdita di un patrimonio scientifico e di cura come quello rappresentato da Holostem?”.
È la richiesta che i tre consiglieri dem modenesi Palma Costi (prima firmataria), Luca Sabattini e Francesca Maletti rivolgono all’esecutivo regionale sulla vicenda della Holostem, spin-off tra Università di Modena e Reggio Emilia e Valline Holding, “prima azienda biotecnologica al mondo dedicata allo sviluppo, alla produzione, alla registrazione e alla distribuzione di prodotti per terapie avanzate basati su colture di cellule staminali epiteliali per terapia cellulare e genica, che da 14 anni costituisce un punto di riferimento nel panorama scientifico nazionale e internazionale nel campo delle malattie rare”.
A fronte degli innumerevoli successi ottenuti nel corso degli anni, fra tutti vale ricordare l’autorizzazione per l’immissione in commercio di un farmaco con cellule staminali come principio attivo e, di recente, la cura del bambino siriano affetto da sindrome della farfalla, nel novembre scorso è stata decisa la messa in liquidazione della società, anche se le terapie cellulari e geniche sono state sviluppate dall’azienda -sottolineano Costi, Sabattini e Maletti- con fondi pubblici, “in particolare con fondi pubblici regionali”.
La chiusura di Holostem -ricordano ancora i consiglieri Pd- determinerebbe “la perdita di quasi 80 posti di lavoro altamente specializzati e infliggerebbe un duro colpo anche alla ricerca d’eccellenza del Centro di Medicina rigenerativa, che perderebbe l’unicità che l’ha reso famoso nel mondo, ovvero la capacità di trasformare la ricerca universitaria in vere terapie in grado di cambiare la vita a tantissimi pazienti, terapie che difficilmente si possono trovare in Europa e a livello internazionale”.
(Luca Boccaletti)